TAP, il sindaco Marco Potì e il sit-in di protesta a San Foca
Marco Potì, il sindaco di Melendugno (Le), diffonde un video per invitare al sit-in di protesta a San Foca contro l'ineludibilità della realizzazione della TAP
Marco Potì, il sindaco di Melendugno (Le), diffonde un video per invitare al sit-in di protesta a San Foca, dopo le dichiarazioni del governo sull'ineludibilità della realizzazione della TAP in quell'area.
"Invitiamo tutti i cittadini, associazioni, movimenti, sindaci ed amministratori a partecipare lunedì 28/10/2018 - a partire dalle ore 10,30 - alla manifestazione che si terrà nei pressi della torre costiera di San Foca, per continuare a dire il nostro No alla Tap", è l'appello del primo cittadino di Melendugno.
"Faccio appello al coraggio, all’orgoglio e alla volontà di tutti voi - continua Potì - considerato che nè il Governo nè i suoi rappresentanti ne hanno avuto, nascondendosi dietro valutazioni tecniche, che lasciano inalterati dubbi e criticità e dietro a fantomatici danni e penali, tutti da dimostrare".
Anche Michele Emiliano interviene con una sua dichiarazione postata sul proprio profilo Facebook: "Avere contro Renziani, Calendiani e M5S tutti uniti a favore di Tap e Ilva non ha prezzo. La delusione che provo per il voltafaccia del M5S su Ilva/Tap è davvero devastante".
E poi rincara: "Bugiardi e spregiudicati nel dire agli italiani: “che volete? Non sapevamo che c.... stavamo a dì”. E hanno anche consegnato i nostri voti progressisti alla Lega Nord. E adesso Calenda e compagni - conclude Emiliano - mi vogliono pure cacciare dal #PD.Abbiamo fatto male a fidarci di voi, siete senza coraggio e ipocriti come quegli altri".
Paolo Pagliaro, Dirigente Nazionale di Forza Italia e Presidente del Movimento Regione Salento, chiede dimissioni: “Sul lungomare di San Foca la manifestazione non è stata soltanto contro la Tap, il comitato No Tap ha manifestato contro i traditori di questa terra, contro chi, proprio su quel lungo mare, ha rastrellato voti promettendo illusioni ed oggi tutte quelle parole gridate al vento - bloccheremo Tap in quindici giorni - e le altre bugie sono tornate indietro come un boomerang diventando delusione per chi ha creduto che i 5 stelle fossero i salvatori della patria. Invece erano mezzucci frutto di una tecnica comunicativa basata sulle chiacchiere ed il risultato è sotto gli occhi di tutti: il Salento ancora una volta è stuprato da interessi economici abnormi, che non lasciano spazio a trattative".
"Si dimettano tutti i 5 stelle - ribadisce Pagliaro - ma la prima a dimettersi dovrebbe essere il Ministro per il Sud, Barbara Lezzi, dov'era oggi? Cosa ha da dire? I salentini continueranno a lottare contro Tap e un giorno sapranno che dovranno ringraziare Vendola, il PD, Renzi, e le mancate promesse di chi si è garantito una comoda poltrona a Roma; dimostrino quell'onestà che hanno sempre ostentato, si vergognino un po' e si dimettano".
"Noi che abbiamo sempre lottato e dal primo giorno contro il gasdotto a San Foca, chiedendo un punto di approdo diverso perché lì è una follia - conclude Pagliaro - sorridiamo non solo di fronte ai 5 stelle che hanno fallito su tutta la linea, ma anche di fronte ai tanti politici dell'ultima ora che si sono svegliati dal letargo e hanno il coraggio di parlare di Tap, per prendere consenso, quando invece in silenzio hanno sempre pensato il contrario, mettano fine anche loro al festival dell'ipocrisia. I salentini non sono stupidi e ora sono molto delusi”.
E il presidente de La Puglia con Emiliano, Paolo Pellegrino, all’indomani delle dichiarazioni del Governo sull’impossibilità di fermare i lavori del gasdotto, commenta: “Come si dice in questi casi ‘il tempo è galantuomo’. E tutte le false promesse della campagna elettorale sono state smascherate. Per questo rinnovo la mia piena solidarietà ai cittadini salentini, vittime di una televendita politica degna della migliore Vanna Marchi”.
“Capisco la rabbia degli elettori salentini che democraticamente - sottolinea il consigliere regionale - hanno scelto di farsi rappresentare in Parlamento dal Movimento Cinque Stelle. Rappresentanti del popolo che adesso dovrebbero trarne le giuste conseguenze e dimostrare di essere coerenti con la loro, seppur fresca e neonata, storia politica. E altre scuse non reggono più, come quelle su presunte penali e ipotetici contratti mai firmati. Al tempo stesso però mi auguro che questa rabbia non vada oltre i confini della pacifica e civile protesta. Perché la democrazia ci insegna che gli elettori hanno sempre una grande arma: le urne”.
Mentre l'onorevole Alberto Losacco (PD) mette l'accento su un altro passaggio cruciale nella storia del TAP: “Hanno dell’incredibile le giravolte linguistiche della Ministra Lezzi sulla TAP. Eppure tutti la ricordiamo alla famosa assemblea alle Officine Cantelmo, dove fece di tutto per spezzare il filo di dialogo che Guglielmo Minervini stava faticosamente costruendo, mettendo per la prima volta attorno allo stesso tavolo TAP, movimenti, istituzioni e cittadini per valutare un diverso approdo del gasdotto".
"Barbara Lezzi, come parlamentare pugliese, avrebbe dovuto difendere quel tavolo, la possibilità di un confronto vero tra le parti - sostiene Losacco - e invece, come riportano le cronache dell'assemblea, fu in prima fila nel boicottare il dialogo. Prenda piuttosto insegnamento da questa vicenda, può essere anche una buona occasione per scusarsi per il modo con cui aggredì Minervini e tutti gli altri. Era una deputata, il suo fu anche un comportamento irresponsabile, dato il clima tesissimo che si respirava. In politica chi prospera sulle macerie prima o poi si trova a raccoglierle.”
(gelormini@affaritaliani.it)
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