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TAP, la Consulta censura la Regione Puglia e Borraccino-SI bacchetta Emiliano
Gli attacchi a Emiliano, dopo la pronincia di inammissibilità del ricorso per conflitto di attribuzione della Regione Puglia contro il Governo, in merito a TAP
Pareri contrastanti dopo la dichiarazione di inamissibilità da parte della Consulta del ricorso per conflitto di attribuzione, che la Regione Puglia aveva proposto contro il Governo in merito al gasdotto Tap, per "difetto dei necessari requisiti di attualità e originalità", dato che, secondo la Corte Costituzionale, la Regione avrebbe dovuto impugnare il provvedimento di autorizzazione alla realizzazione del gasdotto del 20 maggio 2015.
Per il consigliere regionale M5S Antonio Trevisi: “Il fatto che la Regione Puglia guidata, ironia della sorte, da un ex magistrato come il Presidente Emiliano, non riesca a presentare un ricorso ammissibile apre la strada a due evidenti alternative: o la Regione non si è mossa nei tempi dovuti per esercitare tutti i propri diritti e doveri sulla vicenda del gasdotto o semplicemente i ricorsi presentati sono azioni di facciata, che servono solo a scaricare le proprie colpe “altrove” mentre non esiste una concreta volontà, da parte del governo Emiliano, di fermare l’approdo del gasdotto TAP nè tantomeno di intaccare gli interessi di SNAM".
"E, nel frattempo - prosegue Trevisi - mentre nei palazzi si dorme o si finge di dormire, la Trans Adriatic Pipeline cerca di sfruttare ogni momento utile per portare avanti nel silenzio i lavori necessari per l’apertura del cantiere di un’opera che non serve alla Puglia; e i danni arrecati al territorio e i costi sociali ed economici crescono di giorno in giorno”.
“Emiliano - rincara il consigliere salentino - abbia il coraggio di ammettere che su TAP ha illuso fino ad oggi i pugliesi e getti la maschera una volta per tutte, i danni arrecati alla Puglia dal suo malgoverno non si calcolano più in ogni settore: noi del Movimento 5 Stelle abbiamo già scritto una mozione di sfiducia nei suoi confronti e per presentarla ci mancano solo tre firme che devono arrivare da consiglieri di altri partiti, dunque - conclude - rinnoviamo l’appello a tutti coloro che, magari anche in seguito a vicende come queste, si stracciano pubblicamente le vesti a passare dalle parole ai fatti firmando la nostra mozione. O si affronta il problema o si è parte del problema”.
La dichiarazione a caldo di Emiliano, alle motivazioni della sentenza, sono più critiche: "La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il conflitto di attribuzione che la Regione Puglia ha promosso, a causa della mancata impugnazione, dinanzi alla stessa Corte, del provvedimento di autorizzazione alla realizzazione del gasdotto Tap adottato in data 20/5/2015".
"L’Amministrazione regionale - ricorda Emiliano - ha esperito ogni mezzo di impugnazione dell’autorizzazione dinanzi alla magistratura amministrativa; giammai avrebbe potuto impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzione l’Autorizzazione al gasdotto in quanto il principio che nega la legittimità dell’autorizzazione è stato affermato dalla stessa Corte nella sentenza 110/2016, solamente dopo la scadenza del termine di impugnazione costituzionale dell’atto autorizzatorio".
Sull'argomento torna ora, con una nota doffusa, il Consigliere regionale di Sinistra Italiana, Mino Borraccino: "Sulla TAP è intervenuta addirittura la Corte Costituzionale a censurare l'inerzia della Regione Puglia guidata da Michele Emiliano per non aver impugnato dinnanzi al Tar, nei termini stabiliti dalla legge, il provvedimento di autorizzazione definitiva alla realizzazione dell'opera adottato dal Ministero il 20 maggio 2015".
"Non avendo promosso un’azione dinnanzi alla giustizia amministrativa contro quel provvedimento, la Corte Costituzionale, con sentenza n. 230 del 27 ottobre scorso, ha respinto il ricorso per conflitto di attribuzione promosso dalla Regione, in via diretta, contro il Governo nazionale, considerandolo solo un inammissibile espediente adottato dalla Regione stessa per aggirare la colpevole non impugnativa della autorizzazione definitiva dell'opera".
"Appare evidente, quindi - aggiunge Borraccino - dalle argomentazioni addotte dalla Corte Costituzionale (sulla cui autorevolezza ritengo che nessuno possa obiettare alcunché) a supporto della sua decisione di pochi giorni fa, che la responsabilità politica della scelta di non promuovere un ricorso giurisdizionale dinnanzi al Tar contro quel provvedimento ricada interamente sul Presidente Michele Emiliano e sulla sua Giunta. Si tratta di una responsabilità gravissima le cui conseguenze nefaste ricadranno, con la realizzazione del gasdotto a Melendugno contro cui noi continueremo a batterci, non solo sulla popolazione salentina, ma su tutta la regione".
"E così per l’ennesima volta - prosegue Borraccino - la Puglia paga a caro prezzo l’atteggiamento ambiguo e inconcludente di Michele Emiliano, che pensa di poter esercitare la sua delicata funzione di governo solo attraverso post su facebook, tweet o interviste ai giornali, dimenticandosi però completamente di adottare atti e provvedimenti senza dei quali la sua è solo propaganda completamente vuota di contenuti, buona magari per perseguire la sua personale carriera politica all’interno del PD, ma dannosa per i destini della regione che amministra".
"Noi di Sinistra Italiana esprimiamo tutta la nostra amarezza e il nostro disappunto per questo modo inadeguato di intendere il governo della Puglia, e anche per questo ci batteremo per la costruzione, in vista delle imminenti elezioni politiche, di una alternativa forte e radicata sul territorio rispetto al Partito Democratico e agli incalcolabili danni che sta producendo a tutti i livelli”.
(gelormini@affaritaliani.it)