PugliaItalia
TAP malcontento trasversale
Blasi: al Salento solo servitù
“La notizia della scelta di un fornitore tedesco per i tubi in acciaio che serviranno a costruire il gasdotto Tap non fa altro che confermare che le presunte ricadute positive sul territorio pugliese di questa opera sono tutte da dimostrare", denuncia in una nota il consigliere regionale del Pd, Sergio Blasi. "Per il momento - aggiunge - il Salento viene trattato né più né meno come un territorio di passaggio al quale è stata imposta una servitù obbligata nei confronti di quest’opera, contro la quale a nessuno, né ai comitati dei cittadini, né alle istituzioni locali, né alla Regione Puglia, viene data la possibilità di eccepire".
L'ex segretario regionale del Pd poi precisa: "Quello che sta avvenendo è dunque solo la cinica imposizione dall’alto di un progetto che lascerà danni e nessun beneficio diretto. Questo dato va tenuto in conto: come avvenuto nel passato per l’installazione della centrale di Cerano, si è deciso di bypassare il parere dei cittadini e di chi li rappresenta per realizzare a tutti i costi quest’opera. La Tap svolge una funzione esclusivamente in relazione ad equilibri geopolitici rispetto ai quali la vocazione turistica della costa di Melendugno, la opposizione di quel Comune e dei Comuni limitrofi e anche l’esigenza di ricompensare il passaggio del gasdotto appaltando le forniture ad imprese pugliesi, non sono state tenute nella minima considerazione".
"Tap ha avuto vita facile - ricorda Blasi - grazie all’Autorizzazione Unica rilasciata dal ministero dello Sviluppo Economico oggi procede spedita per la sua strada, continuando a fare esclusivamente il suo interesse anche nella scelta di fornitori tedeschi invece che pugliesi. Chi politicamente poteva imporre a questa azienda di dialogare col territorio, nell’ottica collaborativa della riscrittura di un progetto che avesse meno impatti e fosse più partecipato rispetto a quella riga su una cartina geografica con cui ci troviamo a fare i conti, ha deciso di non farlo. Resta sul territorio l’ostilità crescente a questo progetto da parte di una popolazione che in questa vicenda è stata trattata come una servitù. Un’ostilità che poteva essere evitata semplicemente se alla politica fosse stato consentito di mediare efficacemente tra l’interesse nazionale e quello del Salento, trovando un altro approdo per l’opera. La Storia ci dirà per quale motivo questa scelta non è stata compiuta”.
Dichiarazioni in sintonia con quelle del consigliere regionale del Movimento Schittulli-Area Popolare, Luigi Manca: “L’approdo finale del gasdotto è fortemente avversato dagli enti locali, dalle comunità interessate e dalla stessa Regione Puglia, per l’impatto ambientale e le ripercussioni negative sul turismo e sull’economia. Ma Tap e Governo nazionale non ne vogliono sapere di considerare qualsiasi alternativa, e ancora una volta il nostro territorio si ritrova a subire le conseguenze di decisioni calate dall’alto, ad affrontare un salto nel buio dalle conseguenze e ripercussioni assolutamente imprevedibili".
"A questo quadro già desolante di per sé - prosegue Manca - si aggiunge adesso la beffa di una commessa di 170mila tonnellate di acciaio per la realizzazione di 270 km di tubi lineari che i vertici della multinazionale hanno affidato ai tedeschi di Salzgitter Mannesmann, ignorando la vicina Ilva di Taranto, che da quella commessa avrebbe ricevuto una significativa boccata d’ossigeno".
"Uno smacco, al di là delle motivazioni pretestuose fornite - rincara il consigliere schittulliano - che dovrebbe portare la politica nazionale e regionale a interrogarsi seriamente sul proprio ruolo e sulla considerazione che nutre per la Puglia, per il Salento e per i cittadini: siamo veramente un territorio ‘usa e getta’, dove le multinazionali e le grandi aziende arrivano, fanno quel che loro conviene - favorite anche da incentivi di varia natura -, salvo poi regalare a quello stesso territorio briciole, e sbaraccare senza remore quando diventa più vantaggioso investire altrove? Favorite da governi che si limitano ad assistere passivamente allo spettacolo, senza alcuna reazione e credibilità? Sinceramente, il Salento e la Puglia meritano molto di più. Mi auguro che se ne accorgano prima o poi anche quelli che sembrano non accorgersene, nonostante i ruoli istituzionali ricoperti”
(gelormini@affaritaliani.it)