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Taranto, da Romeo a Leogrande fino a Cosimo Schinaia

di Mario Pennuzzi

Quale rapporto ha l’uomo con il suo ambiente? Il tema è stato affrontato un numero infinito di volte e trattato in modi diversi, condizionati dagli aspetti storici, geografici, culturali e relativi alla sensibilità specifica: sensibilità di chi osserva e studia il fenomeno.

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Il libro di Cosimo Schinaia: “Inconscio ambiente” uscito in queste settimane, affronta questo tema da un punto di vista psicanalitico. Schinaia è uno psichiatra tarantino (nato in via Duomo, come orgogliosamente rivendica), da molti anni vive ed opera a Genova e da qualche anno ha concentrato i suoi studi e le sue riflessioni sull’influenza dell’ambiente nella vita umana.

L’argomento è di stringente attualità ed infatti, come gli studi in questo XXI secolo hanno evidenziato, c’è uno stretto legame tra la psiche dell’uomo e l’ambiente che lo circonda. Un legame non solo nel senso dell’equilibrio che l’uomo può raggiungere, nei confronti di una natura amica ed accattivante (quando essa è così) o angosciante e nemica, talvolta indifferente alle sorti di questa scimmia nuda che è l’uomo.

Nella psiche dell’uomo sono presenti sia quegli aspetti che le sensazioni, aggiunti ad una pretesa: che è quella di essere l’unico essere vivente sulla terra in grado di modificare le condizioni naturali, di imporre alla natura - ma è più corretto dire all’ambiente - la propria legge, ed apportare modifiche profonde.

Taranto ilva night

Non è un fenomeno nuovo. Nella storia l’essere umano è un organismo di successo, che si è diffuso ed affermato su tutta la Terra, in tutte le condizioni e climi, andando al di là della Madre Terra africana, da cui proviene. Avanzando, ha trasformato il mondo intorno a sé: foreste sono state disboscate per far posto ai campi, montagne scavate per ricavare materiali, specie animali si sono estinte mentre l’uomo occupava il pianeta, alcune specie vegetali e animali si sono affermate perché legate all’uomo, sia come specie addomesticate sia come commensali parassitari. E’ sempre stato difficile, per l’uomo, mantenere un equilibrio mentale tra sé e le trasformazioni rapide, che l’esistenza stessa dell’uomo ha operato, ma che per molti diversi non era, e non è, in grado di controllare.

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Le trasformazioni, non solo sociali e culturali, ma naturali si sono fatte sempre più rapide, aumentando sempre più il senso di incertezza, di liquidità del mondo circostante. Il senso di potenza dell’uomo sull’ambiente, che è capace di condizionare, ha prodotto il senso di angoscia rispetto alla prospettiva del futuro.

Alessandro Leogrande

Persino la letteratura e la cinematografia si sono riempite di distopie e di scenari apocalittici. Ma anche senza essere travolti dal senso dell’angoscia, è cresciuta la certezza che le scelte - spesso non pienamente consapevoli e determinate da calcoli sul breve periodo - hanno determinato trappole storiche, dalle quali non è possibile tornare indietro, semplicemente ripartendo da ciò che eravamo un attimo prima.

Lo sanno bene i cittadini di quelle realtà attraversate da processi prima di industrializzazione forzata e successivamente di dismissioni: lo sanno bene i cittadini di Napoli, che hanno visto prima la grande industria siderurgica occupare un tratto pregevole del suo territorio, poi lasciare una ferita forse incurabile. Lo sanno i cittadini di Genova, lo sanno i cittadini di Taranto.

Gli abitanti dell’isola di Pasqua scelsero di andare per mare e costruirono canoe. Per farlo abbatterono alberi; col tempo, gli alberi, prima diminuirono poi scomparvero e gli abitanti dovettero rinunciare al mare, rimanendo prigionieri della loro piccola isola.

Salvatore Romeo

Gli errori ambientali possono essere irreversibili. In tutto questo, in cosa può essere utile la psicanalisi? Certamente nell’affermare principi di equilibrio e di razionalità, che consentano la ricerca di nuove strade. Da cittadino di Taranto, che vive a Genova, Schinaia ha potuto conoscere la contraddizione evidente tra lavoro e salute, tra ambiente e lavoro. Qual è la soluzione? Dismettere, tornare indietro, lottare per la conservazione di posti di lavoro? Taranto, proprio in questi giorni, deve riaffrontare questo tema in un passaggio molto stretto.

Non è la psichiatria che deve e può dare risposte, che spettano alla politica ed alla economia, ma può contribuire alla serenità ed alla razionalità delle scelte. Non a caso la parte di questo libro dedicata a Taranto (stranamente il libro esce in Italia, dopo essere stato già tradotto in spagnolo e pubblicato all’estero), si conclude con l’aggancio agli studi di due importanti studiosi tarantini: lo storico Salvatore Romeo e lo scrittore Alessandro Leogrande, entrambi fautori del superamento del conflitto lavoro/salute, per la ricerca di soluzioni che, tenendo conto delle condizioni date (un tempo si sarebbe detto storicamente determinate), si possa salvaguardare entrambe le necessità vitali.

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Pubblicato sul tema: Taranto 'L'inconscio e l'ambiente' di Cosimo Schinaia. Intervista all'autore