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Taranto, Lucia Pulpo e i volontari di 'Così parlò Zarabusta'
'Così parlò Zarabusta' a Taranto è un grande gruppo di amici uniti dal desiderio di combattere l’indifferenza dilagante nei riguardi della questione ambientale
Il discorso “d’insediamento” del nuovo Segretario del PD, Enrico Letta, ha richiamato l’attenzione su giovani e giovanissimi. Da decenni si leggono i numeri del decremento demografico e l’Italia non si scopre un paese anziano, perché il Covid ha costretto a dividere i cittadini per fascia d’età da vaccinare, e sappiamo che il nostro paese conta più pensioni da pagare che stipendi da cui detrarre i contributi.
D'altra parte abbiamo assistito alla vittoria sanremese dei giovani Maneskin votati dai giovani/giovanissimi via social all’urlo “Siamo fuori di testa, ma diversi da loro”. Giovani che urlano esasperati in un paese sempre più sordo, anche questo segno di anzianità.
Mentre questo minestrone bolle nella pentola che ho in testa, mi giunge la fresca voce di Michela Piepoli che parla del gruppo da fondato tre anni fa “Così parlò Zarabusta”. Penso: finalmente ragazzi che si alzano sui banchi di scuola per urlare il loro barbarico “YOUP”.
Così parlò Zarabusta sono un gruppo di volontari per l’ambiente. Da e a Taranto lottano per cambiare il mondo, un sogno fatto per l’energia e l’entusiasmo di chi ha bisogno del futuro per crescere.
Michela Piepoli ha voluto rispondere alle domande di questa intervista insieme ad altri del gruppo, perché non vuole essere da sola, nemmeno quando va in Comune a firmare protocolli d’intesa e ritiro materiale.
In quanti siete in "Così parò Zarabusta" e come vi riconoscete, contattate e organizzate le vostre azioni di clean-up?
Zarabusta si riconosce come un grande gruppo di amici, uniti dal desiderio di “combattere” l’indifferenza troppo spesso dilagante nella questione ambientale. Principalmente ragazzi (dai 14 ai 25 anni) che vogliono concretamente dare una mano al nostro pianeta, partendo dalla nostra città. Il nostro gruppo ufficiale è costituito da circa 100 persone, di cui una decina sono admin che si occupano dell’organizzazione delle raccolte, dei social di Zarabusta e della gestione dell’ecolibreria mobile. (Una libreria gestita da noi con WhatsApp, ci scambiamo libri di saggistica riguardo l'ambiente, l'ecologia e la storia).
Alcuni di noi sono inseriti, in qualità di rappresentati, in diversi gruppi con varie associazioni, che si occupano di clean-up, in modo tale da poterci coordinare sulle raccolte, collaborare telematicamente con persone che operano in altre città italiane e scambiarci consigli!
Ognuno dei nostri membri ha proprie passioni ed interessi, che cerchiamo di valorizzare in ogni modo: ti piace fotografare? I volontari saranno felici di essere i protagonisti dei tuoi photoshoot! Ti piace scrivere? Puoi aiutarci nella realizzazione degli articoli per i nostri social! Sei interessato alla politica, all’arte, alla scienza, ecc? Nel nostro gruppo troverai tante altre persone con i tuoi stessi interessi con cui poterti confrontare! Insomma, Zarabusta è per tutti.
Nei mesi precedenti la pandemia quali zone/ piazze/ vie/ spiagge avete pulito?
Pre-pandemia abbiamo ripulito varie zone della nostra città: il Lungomare (passeggiata e spiaggia), diverse piazze del quartiere Tamburi, la spiaggia Mare Chiaro di San Vito, la spiaggia di Parco Cimino, la pineta di Lido Azzurro, Via Garibaldi e la foce del fiume Tara. Riuscivamo ad organizzare azioni di clean-up due volte alla settimana. Non vediamo l’ora d'incominciare! In questo periodo ci stiamo concentrando su studi e propaganda. Per esempio, una nostra volontaria, che è al primo anno di psicologia, ha pubblicato con noi una ricerca sull’eco-ansia.
Altre associazioni come Legambiente, Plasticaqqua... sono impegnste sullo stesso fronte: cosa avete di diverso e vi siete mai coordinati con qualcuna di esse, per realizzare un progetto comune?
Ciò che ci caratterizza e distingue dalle altre associazioni presenti sul territorio tarantino è che il nostro gruppo di volontari è costituito per lo più da ragazzi. Gli stessi fondatori di Zarabusta sono degli adolescenti! Sensibilizzare i giovani al rispetto dell’ambiente è uno dei nostri principali obiettivi e siamo davvero entusiasti di essere riusciti a coinvolgerne così tanti.
Ci è capitato diverse volte di collaborare con le altre associazioni presenti nella nostra città e non possiamo non ribadire che, secondo noi, “l’unione fa la forza”.
Se infatti da soli raccogliamo 450kg di rifiuti, uniti riusciamo a raccoglierne anche più del doppio! In particolare siamo super fieri di essere riusciti ad organizzare due “mega raccolte” presso la pineta di ludo azzurro.
In queste occasioni siamo riusciti a coinvolgere non solo associazioni che si occupano di tutela ambientale, ma anche tante altre che operano nella nostra città e si occupano di società, diritti, divertimento,ecc.
Avete seguito l’incoraggiamento di Greta Thunberg?
Certamente Greta ci è stata d’ispirazione e ci ha fatto comprendere quanto sia importante sensibilizzare sopratutto i più piccoli a questa problematica con cui conviviamo. Zarabusta ha partecipato volentieri al Friday for future tenutosi a Taranto perché crede che iniziative come questa siano un modo di alzare la voce.
Cosa ha stimolato la scelta del vostro nome?
“Così parlò Zarathustra” è un classico della filosofia,. In quest’opera Nietzsche scrive la famosa “Dio è morto, lo abbiamo ucciso noi”. Noi l’abbiamo interpretata come : “La Natura è morta, l’abbiamo uccisa noi”. Nietzsche parla dell’oltre-uomo: un uomo nuovo cosciente di quel che è e di quel che fa. Noi di Zarabusta vogliamo interpretarla come l’uomo cosciente di quel che fa all’ambiente, l’uomo è in grado di cambiare il degrado. Il filosofo tedesco usa Zarathustra come topos, la figura divina che scende dalla montagna e svela all’uomo la verità. In un mondo come il nostro, consumato dall’uso estenuante della plastica, in che modo potevamo chiamarci se non Zarabusta? Ovviamente lo abbiamo rielaborato ma è abbastanza palese.