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Taranto, Mons. Santoro in Consiglio Regionale: 'Il pianeta che speriamo'
In vista della 49° settimana sociale dei cattolici italiani, in programma a Taranto (21-24 OTT), Mons. Filippo Santoro è stato in Consiglio Regionale Puglia.
Si è tenuto, nell’Aula consiliare del Consiglio regionale della Puglia, alla presenza di Mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, l’incontro “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro #tuttoèconnesso”.
Entra così nel vivo la preparazione della 49° settimana sociale dei cattolici italiani, in programma a Taranto dal 21 al 24 ottobre 2021, che punterà i riflettori sul rapporto tra ecologia ed economia, tra ambiente e lavoro, tra crisi ambientale e crisi sociale, nella consapevolezza che non ci sono due crisi separate bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale.
Si tratta di un evento triennale della Chiesa Cattolica italiana, iniziato nel 1907 ad opera dell’economista Giuseppe Toniolo, che ha lo scopo di approfondire, attraverso relazioni e discussioni in forma laboratoriale, tematiche sociali di rilievo per la vita odierna. In Puglia la settimana sociale dei cattolici italiani si è svolta solo una volta, a Bari, nel 1958, con tema: “Le classi e l’evoluzione sociale”.
“Per la nostra regione e per Taranto - ha detto la Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone - è una grande opportunità ospitare la 49esima settimana sociale dei cattolici italiani. E sono felice e onorata che Mons. Santoro abbia scelto di preparare l’iniziativa proprio qui, nell’Aula consiliare del Consiglio regionale, con tutte e tutti noi, ma voglio ringraziarlo al di là di oggi, per l’impegno quotidiano a difendere la città e i cittadini di Taranto dalle aggressioni ambientali".
"Il suo appello a chi governa il presente e il futuro dell’ex Ilva - ha sottolineato Loredana Capone - è un monito costante a tenere conto della salute delle persone e del fatto che il lavoro non può essere scisso nè dalla salute nè dall’ambiente. Come dice Papa Francesco: “Siamo compenetrati dalla natura” e tutto ciò che accade attorno a noi ci riguarda e deve vedere il nostro impegno. Per questa ragione oggi siamo qui, insieme, nella stessa Aula in cui abbiamo approvato all’unanimità la mozione per indirizzare i fondi del Piano nazionale per la Ripresa e la Resilienza verso uno sviluppo sostenibile, che tenga conto dell’ambiente localizzando gli interventi lì dove più servono, e Taranto rappresenta evidentemente un’emergenza".
"Ma ciascuna e ciascuno di noi - ha continuato la Presidente - può fare la differenza nel suo piccolo, ogni giorno, per proteggere la natura, a partire dall’evitare lo spreco dell’acqua, l’incuria delle nostre campagne talvolta sommerse dai rifiuti, combattere gli incendi che distruggono la nostra terra ettaro dopo ettaro. Azioni quotidiane che richiedono un grande piano istituzionale ma anche rispetto e senso di responsabilità individuale".
"Proprio in questi giorni a Napoli il G20 tratterà i temi dell’ambiente, del clima, dell’energia, e sarà il preludio della COP26 in programma a Glasgow il prossimo novembre. L’ambiente è la porta per il futuro, per la salute, per il lavoro, e il Next Generation Eu offre in questo senso una grande occasione. Abbiamo la possibilità di utilizzare le risorse per investire su un nuovo modello di sviluppo - ha concluso Loredana Capone - che consenta alle aree più ferite del Paese di rinascere, di invertire la tendenza allo sfruttamento dell'ambiente, di eliminare i gap sociali affinché i poveri non siano sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi, di promuovere il lavoro dignitoso e sicuro per tutte e tutti e una maggiore qualità degli investimenti”.
“Non si può usare e depredare un territorio ha ribadito Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto - impedendo che produca frutti per il futuro. Bisogna ascoltare il grido della terra e il grido dei poveri. La transizione ecologica è possibile solo attraverso una transizione culturale, che superi il paradigma tecnocratico e promuova un nuovo umanesimo. La politica deve guidare l’economia non farsi guidare, altrimenti il profitto continuerà a prendere il sopravvento su tutto il resto".
"Ha detto bene Papa Francesco - ha ricordato Mons. Santoro - quando non si impara a fermarsi ad ammirare e apprezzare il bello, non è strano che ogni cosa si trasformi in oggetto di uso e abuso. Dobbiamo educare alla bellezza. L’Italia ha nei confronti di Taranto un debito ecologico e sociale. Il pronunciamento del consiglio di stato ci dice che non possiamo mandare alla giustizia ciò che è compito della politica”.
L’incontro si è svolto alla presenza di don Antonio Panico, preside LUMSA Taranto, don Matteo Martire, segretario della Commissione regionale per i problemi sociali della Conferenza Episcopale Pugliese e ha visto la partecipazione della Perfetta di Bari, del Prefetto di Taranto, dell’assessore Sebastiano Leo, della consigliera Debora Ciliento, dei consiglieri Gianfranco Lopane, Alessandro Leoci, Donato Metallo, Massimiliano Stellato, Vincenzo Di Gregorio e Gianni De Blasi.
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