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Taranto, polveri e benzene: indici impennati. Città provata, ma non doma
Tornano a impennarsi gli indici di polveri e benzene: ordinanza del Sindaco nei confronti di Acciaierie d'Italia. Si lavora al Tavolo Programmatico
“Con l'ordinanza - ha sottolineato Melucci - abbiamo applicato quella precauzione che ci assegnano le norme, rispetto a un problema che era stato già sollevato e affrontato anche all'interno dell'osservatorio ispirato all'articolo 41 della Costituzione, che abbiamo insediato a gennaio. I nuovi elementi ci hanno messo nelle condizioni di procedere e ora attendiamo le necessarie risposte”.
Analoga iniziativa fu già presa nel 2020, dando alle società coinvolte 30 giorni di tempo per individuare gli impianti responsabili dell'aumento della concentrazione di benzene registrata dalle centraline atmosferiche. Il fatto stesso della necessità di ripeterla, la dice lunga sugli effetti reali della sua azione.
Con l’aggravante che si riporta all’orizzonte delle ipotesi e delle conseguenze relative - in caso le due società non individuino ed applichino una soluzione tempestiva al problema, entro 60 giorni dall'ordinanza - il paventato spegnimento degli impianti dell'area a caldo.
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Nel frattempo, si è tenuto il primo incontro sull’accordo di programma per l’ex Ilva, che a Taranto vedrà costituirsi il prossimo tavolo allargato a parlamentari, sindacati e associazioni ambientaliste.
L’incontro è avvenuto nella sede della presidenza della Giunta ed è stato propedeutico alla convocazione del tavolo regionale sull’ex Ilva di Taranto, convocato dal presidente della Regione, Michele Emiliano, su richiesta del consigliere del M5S Marco Galante, dopo un confronto con tutti i consiglieri eletti nella provincia di Taranto. Erano presenti i consiglieri regionali Marco Galante, Enzo Di Gregorio (Pd) e l’assessore al Turismo Gianfranco Lopane.
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“Stiamo tentando di iniziare - ha dichiarato il presidente Emiliano - la procedura che consentirà al Governo, in particolare al ministro Urso, alla Regione Puglia e ai Comuni interessati la sottoscrizione di un accordo di programma che contenga la strategia complessiva di natura politica e amministrativa che riguarda l’ex Ilva di Taranto. Il Governo non ha dato ancora particolare impulso a questo studio, ma tutta la maggioranza che governa la regione Puglia era d'accordo sul fatto che fosse necessario che il presidente della Regione raccogliesse tutti gli elementi necessari alla migliore redazione di questo accordo di programma”.
“Per questo – ha sottolineato Emiliano - ritengo importante allargare il tavolo e mi impegno sin da ora a raccogliere tutte le indicazioni che verranno dai consiglieri regionali, dai parlamentari di tutti gli schieramenti che volessero intervenire e dalle forze sindacali. È chiaro che i deputati, come anche i sindacati non firmano gli accordi di programma però il loro punto di vista è sicuramente importante. Parliamo di una vicenda di interesse nazionale, per cui sono ben accetti tutti i contributi”.
“Nonostante i limiti di partecipazione, che questo strumento previsto dalla legge presenta, vorrei consentire per la redazione dell'accordo di programma un livello di partecipazione che sia il più ampio e largo possibile, fermo restando che la Regione non potrà imporre tutto quello che riterrà opportuno, ma dovrà fare una sintesi in modo da avere dei punti il più possibile condivisi. L'accordo di programma - ha concluso Emiliano - è un vero e proprio contratto di diritto pubblico, che va redatto e siglato sulla base di un consenso generale”.
Michele Emiliano e Rinaldo Melucci
“Ringrazio innanzitutto il presidente - ha dichiarato il consigliere Galante - per aver accolto subito la richiesta per questo primo incontro, propedeutico alla convocazione del tavolo, che chiederemo di fare a Taranto, perché dal territorio devono partire le soluzioni in merito al futuro di tutta l'area industriale. Due al momento sono le questioni più urgenti da affrontare: la richiesta di rinnovo dell'AIA che scade il 23 agosto e l’accordo di programma, che definirà lo sviluppo economico di tutta la zona”.
“Tutte le forze politiche devono confrontarsi - ha proseguito Galante - per arrivare in maniera unanime a un documento da poter presentare sia per le osservazioni all'AIA che per l'accordo di programma. Per fare questo inviteremo anche il presidente della Provincia e sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, le associazioni di categoria, i sindacati, i parlamentari perché tutti noi consiglieri tarantini siamo consapevoli dell'importanza di avere una posizione netta sulla decarbonizzazione”,
Marco Galante M5sGuarda la gallery
“Dobbiamo dare risposte ai tarantini su quando abbandoneremo le fonti fossili - ha concluso Galante - ad iniziare dal carbone, e sapere quanto durerà una eventuale fase di transizione per arrivare ai forni elettrici. Temi che all'interno della richiesta di rinnovo dell'AIA non sono presenti e questo non può che preoccupare tutti. I cittadini devono sapere che stiamo lavorando per essere noi a decidere del futuro, con la consapevolezza che dobbiamo tutelare diritti costituzionalmente garantiti come salute, ambiente e lavoro”.
“Mi convince molto - ha specificato Di Gregorio - il tavolo allargato, di cui parlava il presidente perché è chiaro che le soluzioni a questi problemi devono venire dal basso e quindi dal territorio. Un territorio dove si deve insediare un tavolo allargato il più possibile, anche alle associazioni ambientaliste”.
Vincenzo Di Gregorio
“La sofferenza della città è stata tanta e deve essere rispettata- ha ribadito - sta a noi far sì che anche le famiglie che hanno perso i propri cari o le associazioni ambientaliste che hanno tanto lavorato per costruire un percorso debbano essere sentite. Ringrazio il presidente per la grande sensibilità che ha avuto in merito alla richiesta di tutti i consiglieri di attuare questo tavolo e speriamo che dai prossimi che si faranno a Taranto ci sia una presenza più massiccia, perché è una questione che interessa tutti”.
(gelormini@gmail.com)