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Taranto, scioglimento del Consiglio Comunale: 17 consiglieri firmano dimissioni
A Taranto con la firma contestuale delle dimissioni di 17 consiglieri (opposizione e maggioranza), si scioglie il Consiglio Comunale e decade il sindaco Rinaldo Melucci. Si voterà tra maggio e giugno.
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Non c’ pace per la città di Taranto, passione quaresimale e riti penitenziali pasquali registrano una sorta di accelerazione, spingendo il Consiglio Comunale ad affrontare lo scioglimento anticipato, dopo la consegna contestuale al notaio delle firme di almeno 17 consiglieri (su 32), per provocare la caduta del sindaco Rinaldo Melucci.
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Ai consiglieri di opposizione si sono aggiunti alcuni consiglieri di maggioranza. Il documento con le firme, trasmesso al segretario generale del Comune, sarà a sua volta mandato al Prefetto di Taranto, Paola Dessì per le successive determinazioni. Sarà nominato un Commissario fino alle nuove elezioni, che saranno fissate tra maggio e giugno. La raccolta firme, infatti, è avvenuta in tempo utile per consentire ai tarantini di tornare alle urne tra poche settimane e non attendere la scadenza del 2027.
Il tentativo neutralizzato già un anno fa - come ricorda un’agenzia ANSA - quando le firme non raggiunsero la soglia necessaria dei 17 consiglieri, perché Luigi Abbate, all'epoca all'opposizione, non aderì all'iniziativa, passando in seguito in maggioranza e diventando presidente del Consiglio comunale.
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Melucci è al suo secondo mandato. Fu eletto la prima volta a giugno 2017 e nel novembre 2021 fu sfiduciato con una raccolta di firme che causò lo scioglimento anticipato e l'arrivo di un Commissario. E' stato rieletto nel giugno 2022 in quota Pd, sostenuto da un'alleanza di centrosinistra. Poi la maggioranza è mutata in seguito alla decisione del primo cittadino di allargare la maggioranza a Italia Viva e gli altri ex alleati sono passati all'opposizione.
“Credo che stiano accadendo cose - ha commentato Melucci - che si stavano ripetendo in maniera ricorrente da due-tre anni e che non hanno niente a che fare con la politica. Consiglieri che cambiano all’improvviso senza alcuna motivazione il loro atteggiamento sono indotti da cose altre che non sta a me sindacare, altri verificheranno. Per fortuna in questi anni qualcosa per rimettere in moto la vita di questa città, il sistema economico, le infrastrutture, è accaduta”.
“Ritengo che questa divisione - ha aggiunto Melucci - derivi da un problema culturale, insieme a questa schizofrenia continua, endemica. Tale deriva è ciò che poi consente ad altri poteri e ad altre intelligenze, a Bari e a Roma, di sopraffare sempre gli interessi di questo territorio. Non impariamo mai la lezione”.
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“Lo scioglimento del Consiglio comunale, con le dimissioni contestuali di 17 consiglieri, è stata una scelta dolorosa, ma necessaria", ha dichiarato il consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio (PD), presidente II Commissione consiliare Regione Puglia, "Avevamo il dovere di liberare la città da un'Amministrazione lontana dai problemi della gente che non era più in grado di gestire l'ordinario, nè di programmare la riconversione economica, sociale e culturale di cui Taranto ha bisogno".
"Sto ricevendo attestazioni e messaggi di incoraggiamento dai cittadini che, evidentemente, percepivano la mancanza di una guida autorevole, in grado di traghettare il capoluogo ionico fuori dalle sacche di una crisi profonda. Abbiamo compiuto la scelta giusta per restituire agibilità politica e amministrativa all'Ente comunale ingessato da ambizioni personali, faide di potere, trasformismo politico elevato a sistema. E' ora di dire basta, una volta per tutte, a questa brutta pagina".
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"La coalizione di centrosinistra è pronta a riprendere il cammino interrotto con serietà e avendo ben chiari gli obiettivi da perseguire e le tappe da realizzare. Ci sono importanti scadenze, avvenimenti internazionali da portare a termine senza mai dimenticare il ruolo strategico di Taranto nello scacchiere internazionale come porta di accesso sul Mediterraneo".
"Infine - ha concluso Di Gregorio - voglio rivolgere un pensiero particolare al compianto consigliere comunale Massimo Battista. Un anno fa aveva firmato le dimissioni dinanzi al notaio nonostante le sue già gravi condizioni di salute. Un gesto di grande determinazione, coerenza e lealtà. Sono sicuro che anche oggi la sua firma non sarebbe mancata. Dedico a lui questa giornata così particolare che sancisce l'ennesima ripartenza per il capoluogo ionico ed i suoi cittadini”.
“La città di Taranto sta vivendo un momento difficile dopo le dimissioni della maggioranza dei Consiglieri comunali, che hanno decretato la fine anticipata della consiliatura”, ha sottolineato il Capogruppo di Azione in Consiglio regionale e Commissario regionale, Ruggiero Mennea.
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“Noi di Azione vogliamo contribuire attivamente affinché si costruisca una coalizione forte, credibile e soprattutto che garantisca la stabilità di governo che tanto serve alla comunità tarantina, che ha bisogno di essere governata con continuità, per garantire che gli obiettivi che questa grande ed importante città può e deve raggiungere non siano disattesi”.
"È necessario che Azione Taranto abbia una guida in grado di affrontare questa crisi - ha proseguito Mennea - e per questo ho chiesto a Tommy Lucarella di assumere il ruolo di commissario cittadino. Lo ringrazio fin da ora per aver dato la sua disponibilità, con la certezza che il suo impegno e il suo lavoro sarà aggregante, in una fase in cui Taranto merita forze politiche credibili, propositive e coese per garantire stabilità e prospettive di crescita ai suoi cittadini”.
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Anche il consigliere regionale e comunale di Forza Italia, Massimiliano Di Cuia, ha commentato la situazione: “Oggi è un giorno importante per Taranto: è caduta l’amministrazione Melucci, dopo una lunga agonia che ha impedito alla Giunta comunale di avviare qualsiasi iniziativa utile alla comunità. Un immobilismo che ha costretto noi consiglieri di opposizione a compiere un atto forte, ma non avevamo alternative: l’amministrazione era completamente paralizzata, prigioniera dei giochi di potere e di un bassissimo mercimonio".
"Così, dopo anni di giri di poltrone, consiglieri che entravano e uscivano dalla maggioranza, siamo riusciti a mandare a casa la Giunta con un atto di coraggio: non abbiamo pensato a conservarci la poltrona, ma al bene della città. Da oggi per Taranto si aprono nuovi spiragli e, finalmente, nuove prospettive. La nostra coalizione è matura e consapevole e, soprattutto, capace di assumere la responsabilità del governo della città. Da ora, per Taranto si spalancano le porte del futuro dopo anni di stallo e siamo sicuri che la cittadinanza sarà dalla nostra parte”.
(gelormini@gmail.com)