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Taranto, vivacità diffusa
Il salto felice dei delfini
La presenza dei delfini nel mar Jonio è una realtà millenaria. Vederli oggi nuotare, saltare, giocare e socializzare tra loro, questo è uno spettacolo inaspettato ma godibile grazie al catamarano di ricerca Taras, della Jonian Dolphin Conservation che dal 2007 studia la popolazione dei cetacei nel mar Jonio e dal 2009 offre la possibilità di avvistarli anche ai turisti che salgono a bordo per una giornata di studio e formazione sul rispetto della vita dei cetacei in mare aperto.
Un'esperienza unica, avvistare delfini, tonni, tartarughe, e (in due soli casi in anni di navigazione) balenottere, perché ci sono canyon profondi 1000 metri e ricchi di plancton e conseguentemente dii pesce grazie anche alle acque dei fiumi della Basilicata che sfociano nello Jonio settentrionale. Sembra di trovarsi in un film ma con animali liberi, che comunicano la loro gioia di vivere contagiando lo “spettatore” con un'energia fatta di salti, immersioni, pinnate e sorprendenti avvicinamenti.
Dalla rete a prua del catamarano si vedono i delfini passare anche sotto lo scafo in un ideale abbraccio di cui si percepisce il calore e la bontà.
Gli esemplari censiti sono 400 della specie Stenella striata, non mancano tursiopi più comuni nel mar Mediterraneo. Il censimento è stato possibile grazie alla raccolta del DNA che quotidianamente i ricercatori effettuano tramite lo screening della pelle che i delfini cambiano ogni due ore.
L'equipaggio del catamarano annovera 6 membri ma in tutto sono 24 i volontari dell'associazione tra cui professori e ricercatori universitari, esperti biologi marini, skipper e appassionati del mare.
Tutti possono salire a bordo del catamarano, anche i disabili, con loro e con le scolaresche spesso Taras esce per intessere progetti volti alla conoscenza del mare e dei più belli fra i suoi abitanti. A bordo oltre gli avvistamenti e le fotografie sopratutto alle pinne che negli esemplari di Stenella striate sono come impronte digitali che permettono l'identificazione del singolo esemplare, vengono registrate le voci per studiare e capire i comportamenti fino all'operazione di prelievo del DNA tramite semplice carezza del dorso degli animali.
Queste operazioni vengono compiute in presenza dei turisti, coinvolgendoli così nell'attività di ricerca e trasmettendo loro nozioni importanti sulla cura e il rispetto della vita di esseri intelligenti, socievoli e felici. Il catamarano esce tutti i giorni con a bordo 35 turisti fra cui molti stranieri, dal biglietto che pagano unito ai proventi dagli sponsor, arriva il sostegno economico che sostiene interamente questa ricerca.
Testimonianze fotografiche e la statua del presidente Carmelo Fanizza accolgono i visitatori del padiglione Italia all'Expo, nei giorni scorsi operatori mandati dalla regione Puglia hanno ripreso i delfini dal catamarano per testimoniare questa eccellenza del nostro territorio e, in questi giorni, anche Alberto Angela è venuto a riprendere i cetacei per la trasmissione Ulisse. Speriamo che sia un interessamento che giovi all'attuazione del “Santuario dei cetacei” che Fanizza e l'associazione sperano di riuscire a istituzionalizzare per fermare l'arrivo delle trivelle petrolifere che decreterebbero la morte o la migrazione dei cetacei.
La zona da proteggere si estende per 35 miglia fra Puglia, Basilicata e Calabria. Taras parte dal molo di Taranto dove i delfini arrivavano sotto costa prima dell'incremento dell'inquinamento acustico e industriale. Non si sono allontanati di molto perché in delfini sono molto intelligenti e, fin ora, sono riusciti ad adattarsi e sopravvivere portando sul dorso (come nello stemma della città) la speranza di un futuro sorridente anche all'uomo che li vuole sottomettere.
Il sito dell'associazione è www.joniandolphin.it