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Teatro Petruzzelli, la grande danza
di Bill T. Jones - Arnie Zane Company
Primo appuntamento del Cartellone 2016 per la Fondazione Petruzzelli nel segno della grande danza: con Play and Play: An Evening of Movement and Music di Bill T. Jones/ Arnie Zane Company.
Lo spettacolo, in programma al Teatro Petruzzelli sabato 16 aprile alle 18.00, domenica 17 aprile alle 18.00, lunedì 18 aprile alle 20.30, si articola in tre coreografie di Bill T. Jones: Story /, Spent Days Out Yonder, D-Man in the Waters. La musica è eseguita dal vivo dai valenti solisti dell’Orchestra del Teatro Petruzzelli.
La compagnia, al suo 34° anniversario, è stata fondata nel 1982, dopo 11 anni di esperienza congiunta, durante i quali Bill T. Jones e Arnie Zane (1948–1988) hanno ridefinito il passo a due alla luce di determinate questioni sociali, cambiando il volto della danza americana. Da allora la compagnia si è esibita in oltre 200 città in 40 Paesi. Oggi la compagnia è considerata tra le più importanti ed innovative della danza moderna.
Story/ (2013): la coreografia di Bill T. Jones con il direttore artistico associato Janet Wong e la compagnia, è l’ultimo tassello della ricerca su Indeterminacy di John Cage. Sulla scia di Story/Time, si fa uso di una lista di movimenti scelti a caso sulle note del Quartetto per archi n.14 in re minore D810 “La morte e la fanciulla” di Franz Schubert. Il quartetto è composto da Gabriele Ceci (violino), Giacomo Bianchi (violino), Federico Regesta (viola), Andrea Waccher (violoncello).
Le luci sono curate da Robert Wierzel, i costumi da Liz Prince, le scene da Bjorn Amelan.
Spent Days Out Yonder (2000) è pura esplorazione musicale sul secondo movimento del Quartetto per archi n.23 in fa maggiore, KV 590 di Wolfgang Amadeus Mozart. Il quartetto è composto da Maria Saveria Mastromatteo (violino), Raffaele Fuccilli (violino), Antonio Buono (viola), Valeria Sirangelo (violoncello).
I ballerini danzano con naturalezza sulla magnifica partitura con l’elegante stile tipico di Bill T. Jones. Le luci sono di Robert Wierzel, i costumi di Liz Prince.
D-Man in the Waters (1989, rimontata nel 1998), coreografia vincitrice di un “Bessie” Award, è un vero classico della “modern dance”. È una celebrazione della vita e della capacità dello spirito umano di reagire. Eseguita sull’Ottetto per archi in mi bemolle maggiore, op. 20 di Felix Mendelssohn-Bartholdy, la coreografia è uno dei maggiori esempi dell’estetica post-moderna a cui la PBS (il canale televisivo pubblico statunitense) ha dedicato un documentario. L’ottetto è composto dai violini Gabriele Ceci, Giacomo Bianchi, Maria Saveria Mastromatteo, Raffaele Fuccilli, dalle viole Federico Regesta e Antonio Buono, dai violoncelli Andrea Waccher e Valeria Sirangelo.
Le luci sono di Robert Wierzel, i costumi di Liz Prince.
A dar vita alle tre coreografie gli interpreti Antonio Brown, Rena Butler, Cain Coleman Jr., Talli Jackson, Shane Larson, I-Ling Liu, Jenna Riegel, Christina Robson e Carlo Antonio Villanueva.
In collaborazione con Ater, Associazione Teatrale Emilia Romagna.
Biglietti in vendita al botteghino del Teatro Petruzzelli e on line su www.bookingshow.it
Informazioni: 080.975.28.10.
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Bill T. Jones/Arnie Zane Company
La compagnia, oggi al suo 34° anniversario, è stata fondata dopo 11 anni di esperienza congiunta, durante i quali Bill T. Jones e Arnie Zane (1948–1988) hanno ridefinito il passo a due alla luce di determinate questioni sociali, cambiando il volto della danza americana. Da allora la compagnia si è esibita in oltre 200 città in 40 Paesi. Oggi è considerata tra le più importanti ed innovative della danza moderna.
Il repertorio è decisamente vario nelle tematiche, nelle immagini visive e nell’approccio stilistico al movimento, alla voce e alla messa in scena. La compagnia è famosa per il suo processo creativo che ha visto la collaborazione con artisti molto diversi tra loro, tra cui Keith Haring, Cassandra Wilson, l’Orion String Quartet, la Chamber Society of Lincoln Center, Fred Hersch, Jenny Holzer, Robert Longo, Julius Hamphill e Daniel Bernard Roumain. Le collaborazioni della Bill T. Jones/Arnie Zane Company con le arti visive è stato il tema di Art Performs Life (1998), una mostra innovatrice al Walker Art Center di Minneapolis, MN.
Alcune delle sue creazioni più famose sono balletti a serata intera, quali Last Supper at Uncle Tom’s Cabin/The Promised Land (1990, ha debuttato come parte del Next Wave Festival alla Brooklyn Academy of Music), Still/Here (1994, presentato alla Biennale della Danza di Lione, Francia), We Set Out Early…Visibility Was Poor (1996, ha debuttato allo Hancher Auditorium di Iowa City, IA), You Walk? (2000, debutto a Bologna, nell’ambito delle manifestazioni per Bologna Capitale Europea della Cultura 2000), Blind Date (2006, presentata alla Montclair State University, NJ), Chapel/Chapter (2006, Harlem Stage Gatehouse), e Fondly Do We Hope.. Fervently Do We Pray (2009, Ravinia Festival, Highland Park, IL). La creazione site-specific Another Evening, è stata interpretata nella sua sesta incarnazione con il titolo di Another Evening: Venice/Arsenale (2010, Biennale di Venezia).
La compagnia ha anche prodotto due serate incentrate sugli assoli di Bill T. Jones: The Breathing Show (1999, Hancher Auditorium, Iowa City) e As I Was Saying... (2005, Walker Art Center, Minneapolis, MN).
La compagnia è stata il tema centrale di diverse pubblicazioni, una delle analisi più dettagliate delle collaborazioni di Bill T. Jones e Arnie Zane è costituita da Body Against Body: The Dance and other Collaborations of Bill T. Jones and Arnie Zane (1989, Station Hill Press) edito da Elizabeth Zimmer.
La compagnia è stata insignita di numerosi premi, tra cui i NY Dance and Performance Awards (“Bessies”) per Chapel/Chapter all’Harlem Stage (2006), The Table Project (2001), D-Man in the Waters (1989 e 2001), e per le musiche e i costumi di Last Supper at Uncle Tom’s Cabin/The Promised Land (1990) e per la stagione al Joyce Theater nel 1986. La compagnia è stata candidata al Laurence Olivier Award (1999) per “il contributo dato alla danza e per la migliore nuova produzione di danza” per We Set Out Early… Visibility was Poor.
Nel 2002 la compagnia ha celebrato il suo 20° anniversario alla Brooklyn Academy of Music con 37 artisti ospiti tra i quali Susan Sarandon, Cassandra Wilson e Vernon Reid. The Phantom Project: The 20th Season ha presentato più di 15 tra vecchie e nuove coreografie del repertorio.
Nel 2007, per il 25° anniversario della compagnia, il Ravinia Festival, Highland Park, IL ha commissionato alla Compagnia la creazione di un’opera per celebrare il bicentenario della nascita di Abraham Lincoln. La compagnia ha creato tre nuove produzioni a riguardo: 100 Migrations (2008), uno spettacolo site-specific, Serenade/The Proposition (2008) che analizza la storia, e per ultimo Fondly Do We Hope… Fervently Do We Pray (2009) la cui creazione è oggetto del documentario A Good Man prodotto dalla Kartemquin Films trasmesso nel programma televisivo American Masters nel 2011.
La compagnia è famosa anche per i suoi programmi formativi in collaborazione con Università e Istituti, come il Bard College, dove i membri della compagnia tengono lezioni sul metodo di lavoro della compagnia, e il Lincoln Center Institute che utilizza le creazioni della compagnia per programmi formativi e di insegnamento; inoltre la compagnia tiene spesso workshop per danzatori professionisti e in formazione.
Bill T. Jones, co-fondatore/direttore artistico/coreografo
Artista poliedrico, coreografo, ballerino, regista teatrale e scrittore, è stato insignito di numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio MacArthur “Genius” nel 1994 e il Kennedy Center Honors nel 2010. È entrato a far parte dell’American Academy of Arts & Sciences nel 2009, ed è stato definito “un insostituibile tesoro della danza” dal Dance Heritage Coalition nel 2000. La sua esperienza a Broadway è stata coronata dal Tony Award 2010 come “Migliore coreografia” per il musical FELA!, che ha ideato, scritto e diretto.
Gli altri riconoscimenti includono: il Tony Award 2007 “Migliore coreografia” per Spring Awakening, un Obie Award per gli spettacoli off-Broadway del 2006 e un Lucille Lortel Award nel 2006 per la produzione off-Broadway The Seven.
Jones ha frequentato la State University of New York a Binghamton (SUNY), dove ha studiato danza classica e moderna. Ritorna al SUNY come co-fondatore dell’American Dance Asylum nel 1973. Nel 1982 ha fondato la Bill T. Jones/ Arnie Zane Company (all’epoca chiamata Bill T. Jones/Arnie Zane & Company) con il partner Arnie Zane. Nel 2011, è stato nominato direttore artistico esecutivo di New York Lives Arts, un’organizzazione che sostiene la danza e gli artisti occupandosi di programmi formativi, produzione e presentazione di spettacoli.
Oltre ad aver creato più di 140 opere per la sua compagnia, ha ricevuto numerose commissioni da parte di compagnie di danza e di balletto, tra le quali: l’Alvin Ailey American Dance Theater, il Boston Ballet, il Balletto dell’Opera di Lione e il Balletto dell’Opera di Berlino. Nel 1995 ha diretto e danzato in un progetto realizzato in collaborazione con Toni Morrison e Max Roach, Degga, all’Alice Tully Hall, commissionato dal Serious Fun Festival del Lincoln Center. La sua collaborazione con Jessye Norman, How! Do! We! Do! ha debuttato al City Center di New York nel 1999.
Il suo contributo al mondo della danza è stato riconosciuto con vari premi, tra i quali: il Jacob’s Pillow Dance Award nel 2010, il Wexner Prize nel 2005, il Samuel H. Scripps American Dance Festival Award for “Lifetime Achievement” nel 2005, il Dorothy and Lillian Gish Prize nel 2003 e il Dance Magazine Award nel 1993. Ulteriori premi includono: l’Harlem Renaissance Award nel 2005, il Dorothy B. Chandler Performing Arts Award nel 1991, vari New York Dance e Performance Bessie Awards per The Table Project (2001), The Breathing Show (2001), D-Man in the Waters (1989) e per la stagione d’avanguardia al Joyce Theater (1986). Nel 1980, 1981 e 1982, Bill T. Jones è stato insignito del Choreographic Fellowships da parte del National Endowment for the Arts, e nel 1979 gli è stato conferito il Premio Creative Artists Public Service in Coreografia.
Alcuni programmi televisivi si sono occupati di Bill T. Jones, tra i quali: NBC Nightly News e The Today Show nel 2010, ed è stato ospite del programma Colbert Report nel 2009. Sempre nel 2010, è stato protagonista della serie di documentari Masterclass della HBO, che segue importanti artisti considerati fonte d’ispirazione per giovani artisti. Nel 2009, Bill T. Jones è stato protagonista di una delle puntate finali del programma Bill Moyers Journal, in cui ha discusso delle sue creazioni sul tema di Lincoln. È stato citato tra i 22 importanti “Black Americans” protagonisti del documentario della HBO The Black List nel 2008. Nel 2004 ARTE France e Bel Air Media hanno prodotto Bill T. Jones’ – Solos, presentando tre dei suoi assoli simbolo da un punto di vista cinematografico. Un documentario della PBS sulla realizzazione di Still/Here è stato realizzato da Bill Moyers e David Grubin dal titolo “Bill T. Jones: Still/Here with Bill Moyers” (1997). In televisione sono stati trasmessi alcuni suoi lavori, tra cui: Last Supper at Uncle Tom’s Cabin/The Promised Land (1992) e Fever Swamp (1985) per la serie “Great Performances” della PBS. D-Man in the Waters fa parte di “Free to Dance”, un documentario del 2001 vincitore di un premio Emmy.
L’interesse di Bill T. Jones verso i new media e la tecnologia digitale lo ha portato a collaborare con il team di Paul Kaiser, Shelley Eshkar e Marc Downie, noti come OpenEnded Group. Le collaborazioni includono le seguenti creazioni: After Ghostcatching, un rifacimento di Ghostcatching in occasione del decimo anniversario (2010, SITE Sante Fe Eighth International Biennial); 22 (2004, Arizona State University’s Institute for Studies In The Arts and Technology, Tempe, AZ) e Ghostcatching, istallazione virtuale di danza (1999, Cooper Union, New York, NY).
Ha ricevuto le laurea ad honorem da parte di: Università di Yale, Art Institute of Chicago, Bard College, Columbia College, Skidmore College, Juilliard School, Swarthmore College e State University of New York at Binghamton Distinguished Alumni Award, dove aveva iniziato i suoi studi di danza classica e moderna.
Nel 1995 la Pantheon Books ha pubblicato un libro di memorie di Bill T. Jones dal titolo Last Night on Earth. Nel 1989 la Station Hill Press ha pubblicato un’analisi approfondita sull’opera di Bill T. Jones e Arnie Zane intitolata Body Against Body: The Dance and Other Collaborations of Bill T. Jones and Arnie Zane. Nel 1998 la Hyperion Books ha pubblicato Dance, un libro per bambini scritto da Bill T. Jones e dalla fotografa Susan Kuklin. Bill T. Jones ha inoltre partecipato alla stesura di Continuous Replay: The Photographs of Arnie Zane, pubblicato da MIT Press nel 1999.
Oltre al suo impegno con la compagnia e per Broadway, Bill T. Jones ha curato la coreografia di New Year (1990) di Sir Michael Tippet con la regia di Sir Peter Hall alla Houston Grand Opera e alla Glyndebourne Festival Opera. Ha ideato, co-diretto e creato la coreografia di Mother of Three Sons, presentato alla Biennale di Monaco, alla New York City Opera e la Houston Grande Opera. Ha inoltre curato la regia di Lost in the Stars per la Boston Lyric Opera. Tra gli altri progetti teatrali ricordiamo: regia di Perfect Courage con Rhodessa Jones per Festival 2000 (1990), regia di Dream on Monkey Mountain di Derek Walcott per The Guthrie Theater di Minneapolis, MN (1994).
Arnie Zane, co-fondatore/coreografo
(1948-1988) È nato a New York, nel Bronx, ha studiato alla State University of New York (SUNY) a Binghamton. Nel 1971 Arnie Zane e Bill T. Jones hanno iniziato la loro lunga collaborazione coreografica e nel 1973 hanno fondato l’American Dance Asylum a Binghamton con Lois Welk. Arnie Zane ha ricevuto il suo primo riconoscimento ufficiale in ambito artistico come fotografo, quando è stato insignito della Creative Artists Public Service (CAPS) Fellowship nel 1973. Ha poi ricevuto una seconda CAPS Fellowship nel 1981 e altre due Choreographic Fellowships del National Endowment for the Arts (1983 e 1984). Nel 1980 ha ricevuto, insieme a Bill T. Jones, il premio della critica tedesca per Blauvelt Mountain. Rotary Action, un passo a due con Bill T. Jones, trasmesso in televisione, co-prodotto dalla WGBH-TV Boston e Channel 4 di Londra.
(gelormini@affaritaliani.it)