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Termalismo, terapia da riscoprire e dignità clinico-scientifica da recuperare
Il Convegno Scientifico organizzato dalle Terme di Margherita di Savoia: "Termalismo e patologie infiammatorie delle alte e basse vie respiratorie”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ampliato la definizione del concetto di Salute ed ha sollecitato gli Stati ad una maggiore presa di coscienza del “diritto alla salute” e del “bisogno di salute” dei cittadini, per i quali è ancora necessaria una più attenta politica sanitaria, con maggiore impiego di risorse nel campo della prevenzione primaria e secondaria e dei rimedi naturali, soprattutto nei periodi dell’infanzia e della senescenza.
In tale prospettiva, gli stabilimenti termali sono chiamati a dare un importante contributo a questa odierna filosofia di vita. E a questo orizzonte ha inteso guardare il Convegno Scientifico organizzato dalle Terme di Margherita di Savoia: "Termalismo e patologie infiammatorie delle alte e basse vie respiratorie”, con lo scopo di coinvolgere la classe medica nei percorsi gestionali delle patologie citate, tra le più diffuse, e col precipuo obiettivo di migliorare la qualità di vita dell’individuo, utilizzando meglio - nel contempo - le risorse economiche dell’intera collettività.
Il Convegno - in cui si è parlato di “Bronchite cronica ostruttiva” (prof. Onofrio Resta); “Le rino-otiti” (prof. Nicola Quaranta); “Le faringo-laringiti” (dott. Michele Barbara); “Le sindromi rino-sinuso-bronchiali” (dott. Michele De Benedetto) - è stato introdotto e presentato da Mauro Galantino, Direttore Sanitario delle Terme di Margherita di Savoia e da Rocco Bleve, Direttore Sanitario delle Terme di Santa Cesarea.
Ad essere evidenziate sono state in particolare le opzioni terapeutiche, che la Medicina Termale offre per le patologie di interesse otorinolaringoiatrico e pneumologico: campi ai quali soprattutto le Terme di Margherita di Savoia (Bat) e quelle di Santa Cesarea (Le) prestano particolare attenzione, favorendo ricerche cliniche e di base.
Priorità, pertanto, all’aggiornamento dei Medici di Medicina Generale e degli Specialisti in Otorinolaringoiatria, Audiologia, Pediatria e in Malattie dell’Apparato Respiratorio sulle evidenze scientifiche alla base dei trattamenti termali preventivi e terapeutici, nelle più comuni affezioni delle vie respiratorie e dell’unità rino-faringo-tubarica.
“Le patologie di naso, orecchio e gola - ha detto Nicola Quaranta - rappresentano sicuramente una delle più importanti indicazioni al trattamento con le acque termali. Tra le varie possibilità terapeutiche, sicuramente il trattamento termale in varie forme offre una delle più efficaci misure di prevenzione soprattutto in età pediatrica”.
“Nelle flogosi faringo-laringee la terapia termale è sempre un ottimo presidio terapeutico”, ha sottolineato Michele Barbara, “Le cure termali, specialmente le salso-bromo-iodiche per alcuni versi e le sulfuree per altri, hanno un effetto importante nella terapia medica delle forme croniche, poiché servono a modificare il sistema immunitario, la vascolarizzazione e le performance immunologiche”.
“I diversi componenti alla base dei trattamenti, come cromo e iodio - ha aggiunto Barbara - hanno una funzione specifica di tipo immunologico e reattivo sulla vascolarizzazione I quindici giorni di cura, nel periodo pre-autunnale, sono quelli più suggeriti quale antidoto più efficace per affrontare il resto dell’anno”.
Altro elemento emerso, confermato anche da analisi di settore, è come spesso tali trattamenti non siano sufficientemente conosciuti dai Medici perché, di norma, non è riservata adeguata attenzione al Termalismo nell’ambito dei Corsi di Laurea e di Specializzazione. Per cui, la necessità di informazione ed aggiornamento sui trattamenti termali è dovuta al riscontro che - pur essendo un'antica pratica terapeutica, con oltre duemila anni di dimostrata utilizzazione - non godono di adeguata attenzione, nonostante il Termalismo nel tempo si sia rinnovato, assumendo la stessa dignità clinico-scientifica degli altri settori della Medicina.
“Con profonda convinzione, dopo tanti anni di esperienza nel settore”, ha ribadito Marina Lalli Bertolino, Direttore Generale delle Terme di Margherita di Savoia, “possiamo affermare che i pazienti migliorano decisamente dopo una cura termale. Un riscontro largamente condiviso e confermato da una ricerca scientifica ben consolidata, fatta da noi e dalle Terme di Santa Cesarea, con cui abbiamo costituito un Comitato Scientifico, insieme anche alla Fondazione per la Ricerca Scientifica Termale (FORST), per sostenere la ricerca scientifica sulle acque sulfuree, sui fanghi e sulle acque salso-bromo-iodiche come le nostre”.
(gelormini@gmail.com)