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Tommaso Forte, esce il libro-rassegna su Michele Emiliano
il titolo sbagliato: “Michele Emiliano, l’ultimo re di Puglia”, perché la Puglia non ha mai avuto Re e la rassegna per inquadrare meglio il fenomeno Emiliano.
Sgombriamo subito il campo da un malinteso: il titolo del lavoro di Tommaso Forte “Michele Emiliano, l’ultimo re di Puglia” - Round Robin Editrice, 2020 ritengo sia sbagliato. Definendolo “l’ultimo re”, Forte fa presumere a una serie più o meno lunga di precedenti: ora, se c’è una cosa che la Terra di Puglia non ha mai avuto sono stati proprio i Re.
Terra che ha visto diversi imperatori, molti vescovi, alcuni Catapani, persino califfi ed emiri, ma di Re in pianta stabile nemmeno l’ombra. Per trovarne qualcuno bisogna risalire ai Peuceti, ai Messapi o ai Dauni, ma a quel tempo non si parlava certo di Puglia o di Puglie. Uno di passaggio, sì c’è stato, ma correva per prendere il largo dal porto di Brindisi, dopo l’Armistizio del 1943. Dopodiché l’unico Redipuglia (ma scritto tutto attaccato), resta il Sacrario Militare in memoria dei caduti della Grande Guerra, sull’omonimo colle friulano nei pressi di Gorizia.
Una corposa rassegna stampa, per ripercorrere le tappe più significative - talvolta anche più controverse - dell’ascesa politica del fenomeno Michele Emiliano: il magistrato antimafia formatosi ad Agrigento, alla scuola di legalità di Rosario Livatino e Giovanni Falcone, per poi approdare agli scranni della politica: prima come sindaco di Bari, poi come Segretario regionale del Partito Democratico, quindi come presidente della Regione Puglia.
Alcune considerazioni superate, nel frattempo, dagli eventi: come il mancato interesse di Palazzo Chigi alla partita delle Regionali, che ha visto invece lo stesso Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, spendersi in prima persona e non solo per le tentate alleanze; o la partecipazione della lista Democrazia Cristiana - fra quelle a sostegno della ricandidatura Emiliano - in cui si registra la presenza anche di due De Leonardis (cognome storico della DC: Donato parlamentare foggiano e padre del consigliere regionale uscente UDC Giannicola).
Mentre alcune imprecisioni analitiche - “il Sole di nascita esattamente a metà tra Cancro e Leone”, Emiliano nasce il 23 luglio primo giorno d’ingresso nella costellazione del Leone - o la mancata ‘vivisezione’ di due vicende nevralgiche nel percorso politico-amministrativo del Governatore: la decarbonizzazione/Ilva e l’approdo TAP/Sindaci Salento, è come se togliessero mordente alla cronaca investigativa perseguita dal prodotto editoriale presentato da Forte, opportunamente calendarizzato alla vigilia della tornata elettorale pugliese.
Un valido strumento di consultazione - anche nella sua parzialità di segmenti presi in considerazione - per ricostruire percorsi, aneddoti e cronaca politica, che hanno segnato il passaggio da una tradizione di governance in Puglia dal taglio conservatore, a una serie di cambiamenti che hanno visto prevalere la rivalsa progressista: introdotta dall’avvento ‘diverso’ di Nichi Vendola, dopo il travolgente imperversare dell’allora sindaco Emiliano, e il successivo consolidarsi della forza tranquilla di Antonio Decaro.
Senz’altro un compendio, utile anche e forse soprattutto ai non addetti ai lavori, per tenere insieme eventi e intrecci spesso confusi dal susseguirsi quotidiano della cronaca, il cui effetto patchwork si ripercuote inevitabilmente nel tentativo di incorniciare - tra le pagine di questa raccolta di resoconti - la personalità poliedrica, accattivante, ingombrante, talvolta autoritaria, più spesso spontaneamente amichevole di Michele Emiliano: quella non di un Re, ma di un condottiero o di un leader/moderno Catapano - al di là di critiche o simpatie di parte - dal carisma appassionante.
(gelormini@gmail.com)
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Pubblicato sul tema: Emiliano e Fitto, percorsi che tornano ad incrociarsi