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Tracciabilità del pescato L'Europa vuole trasparenza

Una nota di Coldiretti Impresapesca comunica che il Parlamento europeo ha adottato, in seduta plenaria, la risoluzione sulla tracciabilità dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura nella ristorazione e nella vendita al dettaglio.

Con tale “risoluzione” il Parlamento Europeo esprime preoccupazione per i risultati dei vari studi che evidenziano livelli significativi di etichettatura scorretta dei prodotti ittici venduti sul mercato UE. In quest’ottica il Parlamento:

Gestimpesca Donnini
 

invita gli Stati Membri a rafforzare i controlli nazionali per contrastare le frodi ed individuare la fase in cui intervengono;

si dichiara favorevole ad un sistema solido di tracciabilità, dallo sbarco al consumo, che infonda fiducia nei consumatori e riduca la dipendenza degli scambi commerciali dalle importazioni di prodotti della pesca e dell’acquacoltura, rafforzando così il mercato UE. Nello specifico, invita la Commissione a sfruttare appieno il potenziale del codice a barre del DNA;

invita la Commissione a monitorare a intervalli regolari la misura in cui le informazioni richieste figurano sulle etichette;

sottolinea il potenziale di un politica solida in materia di etichettatura al fine di dare slancio allo sviluppo economico delle comunità costiere;

richiede alla Commissione, nell’ottica di garantire il diritto dei consumatori ad un’informazione corretta, affidabile e comprensibile, di adottare misure intese a correggere la confusione causata dall’attuale obbligo di indicare sull’etichetta le zone e sotto-zone definite dall’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) (problematico nel caso delle catture in talune sottozone nello specifico, si considera la zona 27 dove, ad esempio, Galizia e il Golfo di Cadice sono etichettati come “Acque portoghesi”);

incoraggia la Commissione a pubblicizzare presso i cittadini la sua azione di tutela delle risorse marine e lotta contro la pesca illegale.

Pesce 800
 

Lo stesso Parlamento invita gli Stati membri a rafforzare i controlli nazionali, anche dei prodotti ittici non trasformati destinati al settore della gastronomia e della ristorazione, nell'ottica di contrastare le frodi e individuare la fase, all'interno della catena di approvvigionamento, in cui il pesce è oggetto di etichettatura erronea; è preoccupato per la sostituzione delle specie di alta qualità con specie analoghe di qualità inferiore.

Invita la Commissione e gli Stati membri a esaminare quali misure potrebbero essere messe in atto per migliorare la tracciabilità dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura; sostiene la creazione di un gruppo di lavoro incaricato di armonizzare l'applicazione della tracciabilità in tutti gli Stati membri e l’istituzione di una struttura esterna che consenta la certificazione delle informazioni volontarie per prodotti della pesca e dell'acquacoltura sul mercato dell'UE.

Il Parlamento chiede infine alla Commissione, nell'ottica di garantire il diritto dei consumatori ad un'informazione corretta, affidabile e comprensibile, di adottare misure intese a correggere la confusione causata dall'attuale obbligo di indicare sull'etichetta le zone e sotto-zone definite dall'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura.

(gelormini@affaritaliani.it)

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