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Trani, 'Casa Sgarra' nuovo presidio stellato dei sapori di Puglia
Nasce a Trani, città slow, “Casa Sgarra”, una storia di famiglia. Apre i battenti sul lungomare C. Colombo 114, il ristorante dei fratelli Sgarra.
Nasce a Trani, città slow, “Casa Sgarra”, una storia di famiglia. Apre i battenti sul lungomare C. Colombo 114, il ristorante dei fratelli Sgarra. Più che una conduzione familiare, si tratta di un progetto evoluto, una fucina di idee generate dallo spirito di famiglia.
Tre fratelli, andriesi con lo sguardo proiettato oltre i confini locali: si sono distinti fuori regione, ognuno per il proprio ruolo, ed ora provano a capitalizzzare l'esperienza acquisita, per valorizzare il proprio territorio natio. Facendolo all'altezza dell'eccellenza della professionalità di ciascuno: il maître Riccardo accogliendo, lo chef Felice in cucina, il sommelier Roberto alle prese con la carta dei vini.
E così come è importante tutelare la biodiversità per tutelare gli ecosistemi, "Casa Sgarra" tutela i sapori autentici di Puglia, quelli di famiglia, attingendo dalle proprie tenute, e utilizzando materie prime che vanno anche oltre il concetto di prossimità, per tutelare il cibo lento e giusto. Una cucina che abita l’ambiente, non lo consuma. Un atteggiamento ecologico. Una comunione tra sapori dell’entroterra, da Andria, e profumi del mare, di Trani, senza artifici, in equilibrio. Senza tralasciare ispirazioni e “interpretazioni” dal mondo e da terre 'altre', quelle che hanno segnato i percorsi professionali dei fratelli Sgarra..
Al timone della cucina ci sarà saldamente Felice Sgarra, già chef stellato Michelin, con i suoi piatti e la propria creatività, rinsaldando il concetto di convivialità, del sentirsi accolti, del sentirsi in famiglia appunto. Un ritorno alla dimensione della casa e della conduzione famigliare, consapevoli che attraverso la terra e i suoi prodotti, è possibile ritrovare un senso di comunità.
Una cucina totale, un approccio culturale di attività connesse che sostengono l’attività primaria: la ristorazione. Raccogliere le verdure dal proprio orto o le piante aromatiche e utilizzarle nei piatti, per esaltare nella pratica il km. 0; un connubio in equilibrio tra terra e mare, per un abbraccio caldo tra le zone interne (l’osso), e le zone costiere, (la polpa), per citare Manlio Rossi-Doria.
Un fraseggio tra cucina e sala che sa di colloquiale, di genuino, di familiare appunto, ma che si accende di profumi, non solo 'ofattivi', nell’intesa silenziosa e immediata tra Felice e Riccardo, i due gemelli, che parlano lingue sconosciute ai più, capendosi al volo, quasi per un incredibile quanto proficuo processo telepatico. Il tutto vivacizzato dagli 'a soli' enologici di Roberto, che si destreggia con i calici e le etichette più autoctone.
L'obiettivo è che gli avventori possano diventare veri e propri “abitanti culturali” della cucina e della casa, tornando ad apprezzare l'intero ventaglio sensoriale della straordinaria biodiversità di Puglia. Ricordando il benessere del sentirsi a casa, dei pranzi di famiglia, della nonna china sulla madia a preparare le orecchiette, o seduta come una regina in cucina a mondare le verdure: gesti antichi, sapienti, che profumano di cultura contadina.
Al motto del “Fatto in casa e ben fatto”, intendono ispirarsi i tre fratelli. Dalla premiata forneria Sgarra, infatti, anche il pane, e altre prelibatezze dell’arte bianca: focaccia, grissini, taralli, prodotti da forno lievitati da assaggiare e da portare anche a casa.
Gli ospiti troveranno ricette “tradizionali”, il ragù della domenica di pesce o di carne. La pasta fresca fatta rigorosamente a mano e i formati di paste selezionate da piccoli pastifici a conduzione familiare con grani quasi estinti e riscoperti. A Casa Sgarra si privilegiano i prodotti provenienti dell'amata Puglia, insieme a quelli da lontano, purché siano sempre e solo di qualità.
La gamma del servizio resterà larga: dall’aperitivo al dolce, custodendo gelosamente l’esperienza gustativa nello spazio della memoria sensoriale. Si avrà, quindi, la possibilità di degustare un aperitivo (un ottimo calice o un miscelato), conversando fino alle 21,00. E poi la cena. Con un concetto di ristorazione più accogliente, seguendo sì il menu ma anche osando esecuzioni a soggetto.