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Trani, "L'orrore civico" (di M. Pillera)
A volte certi episodi debordano dalla cronaca, perché i fatti non riescono da soli a descrivere “l’orrore che civico”, categoria nuova con cui ci troviamo a fare i conti in questi tempi bui durante i quali si alternano sdegno ed entusiasmo. Contemporaneamente alla chiusura della Fiera del Levante ed alla stessa festa nazionale dei Labdem, a Trani va in scena l’orrore civico.
Un commercialista di 34 anni, Biagio Zanni muore per le coltellate ricevute da un branco di minorenni mentre nella stessa notte nel leccese due minorenni vengono travolti da un loro compagno perdendo la vita. L’entusiasmo dei palchi da un lato, nella speranza di una rinascita del Sud, basata sui suoi giovani, dall’altro la cruda realtà di una gioventù bruciata in una giungla tinta di rosso nella quale si perde e si toglie la vita per sempre più futili motivi, o per aver esagerato con alcool e pasticche.
Un 20 settembre nero che a Trani ha tutto l’aspetto del “già visto” e che lancia in una “depressione civica” cittadini sdegnati di finire sulla bocca di tutti perché la loro Città sembra attraversare il peggior declino degli ultimi anni. L’episodio dell’omicidio del commercialista che cercava di placare gli animi ricevendo una ferita mortale, lascia attoniti e ci spiega sul perché alla fine, ci si lascia prevalere quel detto popolano: “chi me lo fa fare!”.
Ed allora omertà, indifferenza, apatia, allagano le coscienze e cestinano qualsiasi entusiasmo senza il quale non può esserci rinascita. Il Sud muore nelle piazze della movida tra fiumi rossi di alcool e coca. Il Sud muore ancora adolescente, pervaso da culture subdole fondate su evanescenze e oblio. Se sono i nostri figli a morire e spesso a morire dentro, allora siamo noi che dobbiamo impedirlo.
Biagio Zanni aveva 34 anni, e stava sul porto a godersi la calda serata di Trani. Non si aspettava che di li a poco sarebbe comparso l’orrore. Si perché di orrore si tratta. Su quel porto, in un solo colpo è scomparsa la sua vita, ma anche quella di sua madre e suo padre, quella dell’assassino e dei suoi genitori, quella di tanti giovani che hanno visto trasformarsi in un attimo il senso delle cose, la bellezza dei luoghi… in tragedia, per un gesto inconsulto, per un banale schiaffo, per un’offesa, per un futile motivo a caso.
Cinque sospettati, tre minorenni, il più piccolo nato nel 2000, perquisizioni nelle loro abitazioni ed interrogatori nella caserma dei carabinieri. Indagini ancora in corso, serrate e che coinvolgono tantissimi testimoni presenti sul luogo. Autopsia eseguita e funerali domani, per accompagnare Biagio nel suo ultimo viaggio. Le stazioni di questa Puglia che già sono gremite di giovani che partono … forse per ritornare …torneranno ad affollarsi…purtroppo, perché l’autunno incombe e l’estate qui a Trani, è finita nel peggiore dei modi.
Massimo Pillera