PugliaItalia
Tremiti, la catena umana
NO-TRIV: segnale al Governo
Una manifestazione al momento opportuno e nel posto opportuno. Una catena umana in mare, che abbraccerà l’isolotto del Cretaccio, davanti a San Domino e San Nicola. “Aderisco con entusiasmo all’iniziativa del 27 agosto alle Isole Tremiti”: è la dichiarazione del presidente dell’Associazione Socialistideuropa, Onofrio Introna.
All’appello stanno rispondendo istituzioni pugliesi e molisane, organizzazioni, militanti ambientalisti. “Il colorato e pacifico movimento No Triv si ritroverà ancora una volta alle Diomedee – aggiunge Introna - ricordo il grande concerto del 30 giugno 2011, “Il mare e le stelle” e sono ancora grato a Lucio Dalla, che con alcuni colleghi – tra gli altri artisti Renato Zero, Gigi D'Alessio, Irene Fargo – volle condividere con la gente la battaglia contro le trivelle, quando le richieste di autorizzazione alle ricerche petrolifere incombevano a poca distanza dal parco marino delle isole. Una serata indimenticabile, un grande atto d’amore per le Tremiti e per il mare”.
Ora la mobilitazione si ripete, nelle acque dell’Adriatico minacciate dalle multinazionali del petrolio. Per Introna, “l’auspicio è che l’iniziativa popolare serva a convincere il Governo nazionale che è tempo di aprire il tanto atteso confronto con le Regioni, gli enti locali, i movimenti e i cittadini, il fronte variegato che difende l'Adriatico e lo Ionio. Roma deve prendere atto del dissenso di quanti difendono un ecosistema unico, che alimenta grandi risorse economiche (turismo, balneazione, pesca, trasporto marittimo e diporto). Non ha senso mettere a rischio questo patrimonio sostenibile per inseguire le sirene dell’oro nero”.
Giannicola De Leonardis, Presidente del Gruppo Movimento Schittulli-Area Popolare in Consiglio regionale, in una nota diffusa indica a proposito un intervento a livello europeo:
“Pur non potendo essere presente fisicamente, condivido pienamente nella sostanza, nella forma e nei contenuti la protesta che oggi porterà il movimento ‘No Triv’ e numerose associazioni ed istituzioni a formare una lunga catena umana intorno alle isole Tremiti, una delle oasi naturali dal valore inestimabile minacciate dal via libera del Governo nazionale alle compagnie interessate alla ricerca di petrolio sui fondali dell’Adriatico".
"Una ricerca che meriterebbe un’attenta e dettagliata analisi dei costi e dei benefici per la collettività, per i rischi che comporta per comparti di vitale importanza come la pesca e il turismo eco-sostenibile; e una protesta che andrebbe estesa a livello comunitario, alla luce del diverso atteggiamento assunto dalla vicina Croazia, a poche miglia marine proprio dalle Tremiti".
"E’ necessario quindi un ripensamento complessivo delle politiche in materia energetica e ambientale, che non possono ignorare l’impatto sulle comunità locali di decisioni prese senza alcun vero coinvolgimento e discussione. Non sono e non siamo per i ‘No’ categorici sempre e comunque, ma per il confronto, alla ricerca di soluzioni e compromessi che non sacrifichino territori e risorse preziose a interessi ben più marcati e pressanti”.