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Tribunale di Lecce, nuovo scandalo: pagare per insabbiare indagini
Il Palazzo di Giustizia di Lecce torna ad essere travolto dal vento dello scandalo, per presunti pagamenti per insabbiare indagini avviate in modo strumentale.
Il Palazzo di Giustizia di Lecce torna ad essere travolto dal vento dello scandalo. La Guardia di Finanza ha condotto indagini per una vicenda legata a presunti pagamenti per insabbiare indagini avviate - tra l'altro -in modo del tutto strumentale.
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Indagati un vice procuratore onorario in servizio presso il Tribunale di Lecce, residente in provincia di Taranto ed un avvocato iscritto al foro salentino: nato a Mesagne (Br) e residente a Manduria (Ta). Si tratta rispettivamente di Antonio Zito, 57enne e dell’avvocato Giancarlo De Valerio, 47enne, oltre a due funzionari dell’Asl di Taranto, un medico della stessa Asl e un imprenditore nato in Svizzera.
La Finanza, su richiesta del pm della procura di Potenza, Vincenzo Montemurro, ha disposto una serie di perquisizioni e sequestri. Secondo il provvisorio impianto accusatorio, vice procuratore e avvocato avrebbero ottenuto 12mila euro da un imprenditore, di origini svizzere, (a sua volta indagato) per non avviare azioni giudiziarie.
Non solo, ma per far sì che l’uomo si convincesse a pagare avrebbero anche organizzato un controllo di concerto con una pattuglia dei carabinieri. E ancora, lo stesso magistrato si sarebbe fatto promettere altre somme di denaro, sempre per bloccare indagini avviate in modo del tutto strumentale.