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Tricase, alleanza tra 11 centri di ricerca d'Europa su demenza frontotemporale
Il prof. Giancarlo Logroscino: “In Puglia ogni anno 120 nuovi casi; grazie alla ricerca maggiori speranze per i pugliesi”.
Avviata a Tricase la collaborazione tra 11 centri di eccellenza a livello europeo volta allo studio della demenza frontotemporale, tra le più diffuse in età presenile, e all’individuazione di terapie farmacologiche per la sua cura. 11 come i raggi del magnifico Rosone pugliese della Cattedrale di Troia (Fg), che da secoli testimoniano l'avvio di un nuovo percorso, di un nuovo inizio, nel gioco 'armoniosamente asimmetrico' del rincorrersi degli archi e dei ricami calcarei dal taglio moresco.
L’alleanza è stata sancita durante la prima giornata del workshop internazionale ‘Demenza frontotemporale in Europa’ – organizzato dal Centro per le Malattie Neurodegenerative e l’Invecchiamento Cerebrale dell’Università di Bari presso l’Ospedale “G. Panico” di Tricase in collaborazione con il Centro Malattie Neurodegenerative degli Spedali Civili di Brescia - a cui hanno partecipato 30 scienziati provenienti da tutta Europa; durante l’incontro sono stati condivisi, anche con alcune company farmaceutiche impegnate nella ricerca di nuovi farmaci, il primo studio epidemiologico trans-nazionale e le principali caratteristiche cliniche di questa patologia, spesso di origine genetica.
“Sorprendentemente - ha affermato il professor Giancarlo Logroscino, direttore del Centro di Tricase e tra gli scienziati più influenti al mondo sulle malattie neurodegenerative - i risultati di questa ricerca hanno messo in luce come la Demenza frontotemporale sia molto più frequente di quanto non si pensasse, colpisce persone a partire dai 45 anni tanto da essere, probabilmente, la forma di demenza presenile più diffusa insieme a quella di Alzheimer, pur essendo presente anche nelle fasce anziane della popolazione. I risultati dello studio italiano, condotto su pazienti delle province di Lecce e Brescia, hanno dimostrato che si manifestano tre nuovi casi ogni 100.000 persone ogni anno; in pratica, in Puglia, possiamo stimare 120 nuovi casi all’anno”.
Sebbene al momento per questa demenza non ci siano terapie specifiche “L’attività di ricerca degli 11 centri europei – ha aggiunto il professor Logroscino – mira ad avviare entro un anno la sperimentazione su un farmaco in grado di bloccare le proteine anomale che si formano nel cervello nei numerosi casi ad origine genetica della patologia. Strategia analoga a quella condotta per malattie neurodegenerative simili di origine genetica, grazie ai progressi velocissimi avvenuti nelle neuroscienze negli ultimi anni”.
È il caso dell’Adecanumab, il nuovo farmaco per l’Alzheimer, la demenza più comune, oggetto di sperimentazioni in alcuni centri di ricerca mondiali, tra cui quello per le Malattie Neurodegenerative dell’Ospedale “Panico” di Tricase; dopo aver dimostrato, anche su pazienti salentini, la riduzione del declino clinico, l’Adecanumab attende ora l’approvazione della Food and Drug Administration americana per essere introdotto sul mercato.
“A Tricase – ha aggiunto Logroscino - abbiamo costruito delle expertise professionali e una piattaforma di sistemi diagnostici nelle malattie neurodegenerative che consentono ai pazienti pugliesi di ottenere diagnosi affidabili, prognosi sicure e poter partecipare alle sperimentazioni sulle nuove molecole, la vera speranza nel nostro settore. Un approccio apprezzato anche dalle grandi multinazionali del farmaco che ci riconoscono come centro con un sistema clinico-diagnostico estremamente affidabile”.
Gli studi presentati durante l’evento hanno messo in luce l’omogeneità dell’incidenza della patologia negli 11 Paesi europei analizzati (tra i 2 e i 3 nuovi casi su 100.000 persone ogni anno) eccetto che in Finlandia dove si registra un’incidenza leggermente più alta. “Anche i dati relativi al Nord e Sud Italia - ha specificato Logroscino - mostrano la stessa incidenza, provando l’assenza di differenze attribuibili alla localizzazione geografica”.
Il workshop di Tricase sulla demenza frontotemporale rappresenta il primo evento scientifico ufficiale di TecnoMED Puglia, il ‘Tecnopolo’ per la nanotecnologia applicata alla medicina di precisione; fondato dall’Istituto di Nanotecnologia del CNR di Lecce, l’IRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari e il Centro per le Malattie Neurodegenerative e l’Invecchiamento Cerebrale dell’Università di Bari presso l’Ospedale “G. Panico” di Tricase, TecnoMED Puglia è finanziato da Regione Puglia, governo centrale e CNR Nazionale.
La demenza frontotemporale è una patologia progressiva rara che colpisce in modo selettivo alcune aree del cervello, in particolare quelle deputate al comportamento, al linguaggio, alla progettazione e alla sfera emotiva e affettiva. La patologia si presenta con un forte tratto genetico e frequentemente in età presenile, quando i pazienti sono nel pieno della vita attiva; fondamentale nella diagnosi riuscire a diagnosticare la demenza nelle sue fasi più precoci distinguendola da quella di Alzheimer.
(gelormini@affaritaliani.it)