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Triggiano (Ba), F. Arena
Il Sacro incontra l'Arte

Il Sacro incontra l’Arte: un artista contemporaneo si confronta con la tradizione "27.528 / Martina" di Francesco Arena. Inaugurazione: 18 dicembre 2015 ore 19.45 nella Chiesa Madre “Santa Maria Veterana” - via Carroccio, Triggiano (Bari). Saranno presenti l'artista, il curatore Lorenzo Madaro, autore del testo critico che accompagna l’installazione site-specific, e le autorità religiose e civili.

L’Archeoclub d’Italia di Triggiano “Nicolò De Filippis”, in collaborazione con la Chiesa Madre "Santa Maria Veterana" e l'Amministrazione comunale di Triggiano, propone un progetto speciale legato da un doppio filo alla sfera del sacro e ai linguaggi dell’arte contemporanea, commissionando a un artista la realizzazione di un’opera ispirata al tema della “Natività” all’interno dei suggestivi ambienti ipogei della Chiesa Matrice.

Giunto alla tredicesima edizione, Il Sacro incontra l’Arte negli anni ha coinvolto numerosi protagonisti del mondo dell’arte, con un doppio sguardo sul territorio e sul contesto nazionale e internazionale, Riccardo Dalisi, Piero Di Terlizzi, Lino Sivilli, Paolo Laudisa, Tarshito, Jolanda Spagno, Michele Zaza, Bianco-Valente, Franco Dellerba, Marinella Senatore e Raffaele Fiorella. Quest’anno è stato invitato a realizzare il progetto l’artista Francesco Arena.

Sarà possibile partecipare alle visite guidate all’interno dell’ambiente ipogeo dalle 19.30 alle 20.30 nelle seguenti date: 25, 26, 27 dicembre 2015 – 1, 2, 3, 6, 10, 17, 24, 31 gennaio, 2 febbraio 2016. - Info: 338.49.35.509.

Arena Fsco
 

 

27.528 / Martina (di Lorenzo Madaro)                                                                     

In un grande libro sono custoditi i nomi – solo i nomi – di tutti i cittadini di Triggiano, divisi per nuclei familiari: padre, madre e figlio, ad esempio Daniele, Valentina e Doriano. O magari solo un nome, nel caso di single. Senza distinzione di età, etnie e religione, uno accanto all’altro. Francesco Arena dona ai cittadini del paese un’occasione per ritrovarsi e sentirsi una comunità, all’interno di uno scenario che assorbe anche la storia del piccolo centro, l’antica chiesa ormai ipogeica. A turno, un volontario – adulti ma anche giovani, uomini e donne – leggerà ad alta voce l’elenco dei nomi e la congiunzione “e” che precederà un nome, indicherà l’ultimo membro di quello specifico nucleo familiare. E così avanti per un’ora, solo nei giorni prestabiliti.

Sin nel titolo dell’opera – 27.528 – che è il numero totale degli abitanti di Triggiano – emergono l’alto tasso concettuale della performance e la continuità con la ricerca dell’artista e con il suo metodo di osservazione della storia. Anzi, delle storie: quelle individuali e quelle invece che riguardano intere comunità. Tutte le declinazioni della famiglia – tradizionale e non – entreranno così a pieno titolo in questa riflessione dilatata sul Natale e il tema “sacro” della natività prenderà così forma nella sua interezza, come nascita di nuclei famigliari e di singole persone che, insieme, danno vita a una collettività che vive il presente. Nell’assoluto silenzio della chiesa ipogeica si potrà infatti ascoltare il suono dei nomi di tutte le individualità che, congiuntamente, costituiscono Triggiano.

Martina è un’installazione che rimarrà in permanenza nell’attiguo spazio ipogeo. Qui Arena è intervenuto sostituendo una vecchia bacheca che custodiva un brandello di affresco raffigurante Gesù fanciullo L’affresco è stato quindi posizionato in una teca, progettata dall’artista, ma in una posizione più bassa: in questo modo i bambini che si avvicineranno all’opera potranno guardare Gesù negli occhi. Martina, citata nel titolo, è una bambina di Triggiano; la sua è idealmente l’altezza di tutti i bambini del paese. Intervenendo con un simile approccio, l’artista modifica il rapporto percettivo tra il brandello di affresco – e la sua connotazione sacrale – e i fruitori adulti, che per osservarlo attentamente dovranno pertanto chinarsi al suo cospetto. Permane un aspetto fondamentale dell’indagine di Arena: il corpo – e quindi l’individuo – è il primario mezzo di relazione con ciò che è fuori di noi: la storia, le religioni, la società.

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Francesco Arena è nato a Torre Santa Susanna (Brindisi) nel 1978; vive e lavora a Cassano delle Murge (Bari). Tra gli artisti italiani più autorevoli e attivi della sua generazione, riflette in particolar modo sulla storia sociale e politica dell’Italia recente. Nel 2013 ha vinto il Premio New York alla Columbia University, New York.

(gelormini@affaritaliani.it)