PugliaItalia
Trivelle, Emiliano esulta
Nino Marmo (FI) frena
Dopo l'emendamento del Governo che riporta a minimo 12 miglia la distanza dalla costa, per le perforazioni petrolifere in mare, le reazioni - come da copione - risultano contrastanti in seno al Consiglio regionale pugliese: la maggioranza si dice soddisfatta, ma l'opposizione frena e invita alla calma, in attesa delle decisioni della Corte Costituzionale in fatto di competenze sulla questione energia.
“Sembra che il Governo abbia fatto una totale retromarcia sulle proprie intenzioni di far trivellare l'Adriatico e lo Ionio alla ricerca di idrocarburi", dichiara in una nota il presidente Michele Emiliano. "La istituzionale rivolta popolare delle associazioni ambientaliste e delle Regioni del Sud, governate dal centrosinistra, culminata nella richiesta di referendum da parte di dieci regioni - che si sarebbe dovuto svolgere a maggio - assieme alla chiara e vincolante indicazione giunta all'Italia dall'accordo sul clima di Parigi, hanno alla fine sconsigliato al Governo di affrontare la battaglia referendaria".
"Attendiamo con fiducia di esaminare meglio il testo dell'emendamento alla legge di stabilità presentato dal Governo e la sua approvazione da parte del Parlamento", aggiunge Emiliano, "Quando si combattono battaglie giuste non si deve aver paura di affrontare il disappunto di chi sembra più forte di noi. Era Che Guevara che diceva: 'L'unica battaglia che ho perso è stata quella che ho avuto paura di combattere (o che non ho combattuto)' ".
"Bisogna solo farlo con intelligenza unendosi a coloro che hanno il nostro stesso interesse e la nostra stessa volontà", precisa, "Si tratta della prima vittoria delle Regioni del Sud Italia dopo che si è stabilito un maggiore coordinamento nel rapporto col Governo nazionale. Le Regioni hanno bisogno di maggiori poteri e di essere gestite con intelligenza, efficienza ed onestà. Altro che farle fuori per lasciare mani libere a chi è lontano dai territori e dalla gente comune”.
A affredare gli animi e azionare il pedale del freno ci pensa il Consigliere Regionale Nino Marmo (FI): “La Corte Costituzionale, in ripetute occasioni, ha ridisegnato le competenze tra le Regioni e il governo nazionale. Per questo, Emiliano non canti vittoria anticipatamente solo perché il governo, con un emendamento alla legge di stabilità, ha allontanato a 12 miglia dalla costa le attività di trivellazione”.
Marmo poi aggiunge:. “L’esultante Emiliano non considera due questioni. La prima è che non sono 12 miglia ad allontanare la probabilità di inquinamento. La seconda è, invece, relativa alla pronuncia della Cassazione, che ha dichiarato "ammissibile" la richiesta di referendum. Ma la Consulta non ha ancora dato un si definitivo. Quindi - conclude - un po' di cautela non guasterebbe a proposito della dichiarazione 'il governo ci ha ascoltato' ".
Più cauto l'intervento di Dario Stefàno, che addebita al Governo la mancanza di decisione in prese di posizione più coraggiose: "L'emendamento presentato del Governo sembra segnare un timido passo in avanti, ma non fornisce un'adeguata soluzione alle questioni prodotte dallo Sblocca Italia".
"Nonostante nel testo venga previsto il ripristino delle dodici miglia come limite minimo per le trivellazioni in mare, restano comunque alcune ombre. In primis, le autorizzazioni alle perforazioni già concesse, per esempio, non sono messe in discussione, così come viene sottratta, in maniera per così dire "ingiustificata", la possibilità prevista per la conferenza Stato-Regioni di esprimere il proprio parere sulle attività di perforazione sulla terra ferma".
"Sicuramente il pressing operato da tantissimi cittadini, movimenti, associazioni, dalle assemblee regionali e anche da noi nelle sedi Parlamentari è stato utile a smuovere qualcosa e non deve cessare ma non vorrei che questo emendamento sia solo uno statagemma per evitare la sicura scure referendaria. Questo cambio di rotta - conclude Stefàno - deve, piuttosto, rappresentare l'avvio di una fase di apertura e confronto con i territori sui temi che riguardano le politiche di sviluppo e quelle energetiche nella direzione della tutela e della salvaguardia di un grande patrimonio ambientale".
(gelormini@affaritaliani.it)