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Trivelle: fronte comune contro il Governo. Le dichiarazioni
Le dichaiarazioni trasversali che alimentano il dibattito sulle autorizzazioni alle ricerche petrolifere in Adriatico e al largo delle Isole Tremiti:
La nota del Presidente del Gruppo consiliare dei Popolari, Napoleone Cera:
“ ’No alle trivelle in Adriatico’. Prima di ogni considerazione giuridico-legale, questa la ferma volontà politica che, ancora una volta, dalla Puglia viene ribadita con forza.
La richiesta è nata dalla volontà delle popolazioni pugliesi e delle Regioni che si affacciano sull’Adriatico e nel Mediterraneo e ha formato oggetto di una richiesta di referendum popolare.
La stessa è sostenuta con chiarezza e determinazione dai rappresentanti di nove Consigli regionali: Puglia, Basilicata, Molise, Marche, Calabria, Campania, Liguria, Veneto, Sardegna.
Questa volontà politica chiede lo smantellamento immediato delle 34 piattaforme esistenti entro le 12 miglia marine e ritiene indispensabile bloccare la possibilità di effettuare trivellazioni oltre tale limite.
Il Mare Adriatico e il Mediterraneo rischiano di diventare una immenso lago di residui da idrocarburi in cui le libere perforazioni e le possibili conseguenti estrazioni di petrolio possono distruggere quanto di più prezioso hanno le nostre regioni: un mare spesso incontaminato, salvaguardato dall’amore e dalla cura delle popolazioni che in esso si affacciano e in esso lavorano.
Al tempo stesso si chiede l’immediata sospensione di sondaggi di ricerca di idrocarburi con la tecnica airgum che propaga i suoi effetti devastanti in un raggio di 50 km. Solo con un simile provvedimento è possibile salvaguardare le Isole Tremiti, le sue coste e l’oasi marina che serve a tutela del ripopolamento ittico.
E’ tempo che la politica energetica dell’Italia sia ben definita e armonizzata con l’Unione Europea. Quest’ultima non può limitarsi a gestire moneta e burocrazia, pronta a sborsare 3,6 miliardi per salvare le banche e pagare l’obolo di 1.900 euro l’anno per svendere le Isole Tremiti e le sue oasi marine. Nelle prime la difesa è a favore di grandi lobby, la mancata difesa delle Isole Tremiti impoverisce il Mezzogiorno sempre più”.
La nota del Presidente del Gruppo Movimento Schittulli-Area Popolare alla Regione Puglia, Giannicola De Leonardis:
“Il nostro ‘No’ fermo e deciso a qualsiasi ipotesi di prospezioni – con tecniche particolarmente invasive e devastanti per l’ecosistema marino – e trivellazioni al largo delle isole Tremiti non si discute, e l’incontro odierno a Manfredonia ha rappresentato l’ennesima occasione per ribadirlo. Siamo preoccupati per i riflessi e le possibili ripercussioni del via libera concesso dal Ministro per lo Sviluppo economico Federica Guidi alla Petroceltic, e auspichiamo quindi un deciso ripensamento del Governo nazionale. Siamo preoccupati per la prima crepa verificatasi nel fronte finora compatto e trasversale delle Regioni unite in una battaglia comune contro una politica che riteniamo irresponsabile e gravemente lesiva delle prerogative dei territori, degli enti locali e delle comunità scavalcate su decisioni destinate a incidere pesantemente sul loro presente e sul loro futuro.
Ma siamo ancora più preoccupati per quello che sembra essere diventato uno scontro tutto interno al Partito democratico, un regolamento di conti tra il premier Renzi e il presidente Emiliano ritenuto un avversario per la leadership e non un alleato o un interlocutore istituzionale, e tra autorevoli esponenti del governo contraddetti da parlamentari ed europarlamentari. Non vorremmo quindi né che la Puglia diventasse una sorta di campo di battaglia per i contrasti sempre più aspri nel Partito democratico, né che la protesta contro le trivellazioni nell’Adriatico perda le sue caratteristiche di trasversalità e coinvolgimento che finora l’avevano caratterizzata, per ambizioni personali che devono lasciare spazio agli interessi della collettività”.
La nota del Vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta:
“Regaliamo un soggiorno alle isole Tremiti a Renzi, perché evidentemente non conosce ricchezze paesaggistiche tra le più significative dell’Italia. Solo così possiamo comprendere la pervicacia nel devastare il territorio, autorizzando le ricerche finalizzate alle trivellazioni nei nostri mari”. Lo dichiara il Vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta.
“Visitando il Gargano e le Tremiti – prosegue - Renzi potrà prendere atto delle ragioni non solo della protesta, ma anche lo stupore e lo sconcerto che ha travolto i cittadini dinanzi a una notizia del genere. Sentiamo il premier sventolare teorie romantiche sulla promozione della ‘bellezza’, quale valore da cui partire per rilanciare la nostra economia. Parole al vento, visto che le bellezze, quelle vere, di cui è ricca la nostra Regione, sono il suo bersaglio preferito. Le vorrebbe svendere alle compagnie internazionali per due mila euro ad autorizzazione: noi non glielo consentiremo”.
“Se vuole procedere su questa linea anti-italiana ed anti-pugliese – conclude Gatta - sappia che i cittadini e tutte le istituzioni saranno in prima linea. E non saremo noi a dover indietreggiare”.
(gelormini@affaritaliani.it)