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Uniba, storie di vita: Aleksej Naval'nyj e Aleksandr Solženicyn
Il CIPO (Centro interculturale Ponte ad Oriente), ha avviato a Bari il programma delle iniziative del 2025 presso il DIRIUM (Dipartimento per la Ricerca e l’Innovazione Umanistica) dell’Università di Bari.
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di Dario Patruno
Antonello Venditti pubblicava nel settembre 2003 un fantastico Album, “Che fantastica storia è la vita”. A distanza di 22 anni, avverto la suggestione di ascoltarlo mentre scrivo questo pezzo, ad un anno dalla morte di Naval'nyj nella prigione di Kharp, nella regione artica di Yamalo Nenets. Il CIPO (Centro interculturale Ponte ad Oriente), ha avviato a Bari il programma delle iniziative del 2025 presso il DIRIUM (Dipartimento per la Ricerca e l’Innovazione Umanistica) dell’Università di Bari, diretto dal prof. Paolo Ponzio, con il quale è in fase di perfezionamento una Convenzione, grazie al contributo scientifico del prof. Nicola Neri, docente di Relazioni Internazionali presso lo stesso Dipartimento.
Da segnalare la presentazione del libro “Io non ho paura non abbiatene neanche voi” edito nel 2024 da Scholè - Morcelliana, che ha visto la partecipazione di oltre cento persone in rappresentanza degli studenti dei licei della provincia di Bari.
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Animato dai docenti universitari Adriano dell’Asta dell’Università Cattolica di Milano e Brescia e Francesco Randazzo dell’Università di Perugia, moderato dalla giornalista Marisa Ingrosso, l’incontro ha raccontato il
percorso umano del dissidente russo, sopravvissuto ad un avvelenamento, che nel 2021, nonostante il sicuro arresto, decide di tornare in Russia, sicuro di essere arrestato ma consapevole di rendere un servizio al popolo russo e al futuro della nazione.
“E’ la testimonianza di un uomo - è stato sottolineato - che abbraccia sino in fondo il valore della verità, per difendere e affermare la verità ci ha messo la faccia. Le cose in questo paese andranno meglio se c’è qualcuno che dice la verità. Avrebbe voluto avere altre occasioni per affermarla ma non gliele sono state date”.
Intervistato dal TG3 Puglia, Adriano dell’Asta ha ribadito che “Un ruolo decisivo nei rapporti tra Russia e Italia svolge la Puglia, abilitata dalla posizione geografica e da San Nicola, due elementi che dicono tutto sul ruolo che può giocare. Navalny era esplicitamente credente e pur non potendo pretendere che questo avesse un ritorno politico, lo spingeva a dire la verità e a testimoniarla in tutte le maniere”.
“Nava'lny riesce a non avere paura di un potere che oggi in Russia viene definito onnipotente”, ha dichiarato il prof. Randazzo docente di storia delle relazioni internazionali. Un appuntamento che ha registrato l'attenzione dei media locali, nonchè puntuali e dettagliati riscontri giornalistici sull’opera del dissidente russo, dando la cifra dell’interesse riscosso dall’iniziativa: avvio di un percorso che proseguirà con "Un occhio rivolto al passato, per illuminare il nostro presente".
Raccontare un incontro, un evento, è sempre riduttivo ma è utile a chi l’ha perso anche per essere attratto dal taglio di un percorso educativo e, magari, non perdere gli altri eventi, in programma. Il programma di attività prevede altri incontri e webinar, grazie al Progetto del PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), per testimoniare la forza dello stare insieme come gesto di amicizia, a partire dai temi proposti da “Arcipelago Gulag” di Aleksandr Isaevič Solženicyn.
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Il progetto coinvolge cinque istituti scolastici della provincia di Bari: ALPI MONTALE, AMALDI, BIANCHI DOTTULA, CARTESIO, CIRILLO e l’Accademia di Belle Arti di Bari, che hanno già sperimentato - attraverso due webinar in corso aiutati da Andrea Gullotta dell’Università di Palermo e Adriano dell’Asta - la ricchezza dell'approfondimento e del confronto.
La Mostra “VIVERE SENZA MENZOGNA” - Presentata la prima volta il 26 agosto del 2008 al Meeting dell’Amicizia dei Popoli a Rimini, verrà inaugurata il 21 marzo e proseguirà dal 24 marzo al 5 aprile presso l’ex Palazzo delle Poste a Bari, con visite guidate gratuite per renderla fruibile a tutti.
La contemporaneità che stiamo vivendo con uno sguardo al passato remoto, al passato prossimo e all’oggi, ci insegni la grammatica della democrazia e della giustizia. La persona interessata non verrà lasciata sola, ma animata dal desiderio di verità, sarà aiutata in un esercizio educativo. La realtà associativa intende vivere questa forte immedesimazione nei fatti e nell’umanità dei protagonisti delle storie raccontate, favorendo il coinvolgimento e avvolgendo tutti nella tensione pratica di essere un “ponte”, grazie al CIPO volto da Occidente verso l’Oriente.
In un frangente storico a distanza di tre anni dall’inizio della guerra fratricida, dove la realtà ci richiama a “vivere senza menzogna”, senza compromessi, il fine è non costruire alibi, compromessi, muri. L’ultimo muro crollato nel 1989 tra le due Germanie, durante il pontificato di Giovanni Paolo II, rimanga monito per tutti a costruire ponti e mai muri.
E quando penso che sia finita
È proprio adesso che comincia la salita
Che fantastica storia è la vita. (A. Venditti)