Università, Progetto Europeo SiMBiT
Da Bari il sistema bio-elettronico
Il progetto europeo SiMBiT - The single molecule bio-electronic smart system array for clinical testing, presentato all'Università degli Studi di Bari.
Al via, presso la Sala Consiliare del Palazzo Ateneo, la riunione di inaugurazione o kick-off meeting del progetto europeo SiMBiT - The single molecule bio-electronic smart system array for clinical testing (Grant Agreement n. 824949, https://cordis.europa.eu/project/rcn/219066_en.html).
Il progetto, coordinato da Luisa Torsi del Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, è una Research and Innovation Action ed è stato finanziato dal programma Information and Communication Technologies - Electronic Smart Systems di Horizon 2020. SiMBiT è stato selezionato, arrivando terzo nella graduatoria assoluta, in una competizione diretta con tutti gli altri Stati membri e i Paesi associati dell’Unione Europea.
Il progetto parte dalla tecnologia Single Molecule with a large Transistor (SiMoT) recentemente sviluppata presso l’Università di Bari, sede pugliese del Consorzio Interuniversitario per lo Sviluppo dei Sistemi a Grande Interfase (CSGI), in collaborazione con l’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del CNR e l’Università di Brescia, partner del progetto SiMBiT. Il gruppo di studiosi che ha inventato SiMoT detiene il record mondiale di prestazioni di un dispositivo per analisi chimico-cliniche, fabbricato con un approccio a basso costo. Per tale motivo la ricerca ha suscitato grande interesse tanto che anche la prestigiosissima rivista Nature ha dato rilievo alla scoperta.
L’impatto di SiMBiT è tale da promettere di rivoluzionare la diagnostica medica, ossia di produrre uno strumento prezioso che consentirà ai clinici di associare il più piccolo aumento di un determinato bio-marcatore alla progressione della patologia.
Il partenariato di SiMBiT si compone di nove gruppi (afferenti a sei stati membri), tre dei quali sono grandi o piccole-e-medie-imprese. Fra i partner industriali c’è MASMEC, una delle eccellenze nazionali del comparto industriale bio-medicale del territorio pugliese. Gli altri soggetti attuatori del progetto sono: l’Istituto Italiano di Tecnologia, la Åbo Akademi finlandese, l’Istituto di Patologia dell’Ospedale Universitario di Düsseldorf, l’Università Tecnica di Eindhoven, la FlexEnable di Cambridge ed infine Efficient Innovation di Parigi. Le competenze spaziano dalla chimica analitica alla fisica dei dispositivi, dall’ingegneria elettronica alla medicina di precisione.
Scopo del progetto è la realizzazione di un prototipo per un sistema bio-elettronico di 96 sensori capace di analisi biomedicali ultra-sensibili di almeno tre marcatori differenti. Sarà realizzato con tecniche innovative compatibili con la produzione su vasta scala a costi contenuti come la stampa e altri processi di scrittura diretta. Il prototipo dovrà essere validato in ambito chimico-clinico. La sfida più grande della piattaforma SiMBiT è legata alla rivelazione elettronica che si prevede sarà più veloce e impiegherà sistemi di trasduzione ed analisi del segnale molto più compatti ed efficienti di quelli impiegati nelle tecnologie attualmente in commercio. Sarà inoltre enormemente più sensibile.
Il banco di prova sarà l’analisi di marcatori, nel plasma o nelle urine, associati a cisti pancreatiche che evolvono in tumori, noti per la loro aggressività e diagnosi troppo spesso tardiva.
L’impatto di SiMBiT è tale da promettere di rivoluzionare la diagnostica medica, ossia di produrre uno strumento prezioso che consentirà ai clinici di associare il più piccolo aumento di un determinato bio-marcatore, alla progressione della patologia. L’elevatissima sensibilità di SiMBiT potrà essere utile anche per tenere sotto controllo le recidive, per esempio dopo l’asportazione di un tumore, ma anche per limitare l’uso di procedure invasive come le biopsie permettendo la rilevazione di marcatori in fluidi biologici facilmente accessibili come il sangue, l’urina o la saliva.
Intervengono:
- prof.ssa Luisa Torsi, coordinatrice del progetto,
- prof. A.F. Uricchio, Magnifico Rettore dell’Università di Bari, - prof.ssa Angela Agostiano, Presidentessa della Società Chimica Italiana, - prof. Vito Albino, Commissario Straordinario ARTI, - Cav. Lav. Ing. A. Michele Vinci, Past-President di Confindustria Bari-Bat.
Per informazioni: Luisa Torsi, Dipartimento di Chimica – Università degli Studi di Bari Aldo Moro - cell: +39 3383103112; e-mail: luisa.torsi@uniba.it.
(gelormini@affaritaliani.it)
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