Urbact, rinascita urbana possibile
Buone pratiche per le città del futuro
Urbact, il festival delle buone pratiche promosso da ANCI, al Teatro Margherita di Bari, simbolo della ‘rinascita’ urbana possibile del capoluogo pugliese.
Ha preso il via al Teatro Margherita di Bari, luogo scelto anche perché un po’ simbolo della ‘rinascita’ urbana possibile, Urbact, il festival delle buone pratiche promosso da ANCI come National URBACT Point che, attraverso le esperienze degli illustri relatori ospiti di questa seconda edizione, mira ad aprire un momento di riflessione sui principali temi di sviluppo dei territori.
Non solo qualità della vita nei piccoli centri ed innovazione, ma anche impatto turistico sulle città, alimentazione, lotta allo spreco, riuso degli spazi pubblici tra i temi che la kermesse approfondirà tra oggi e domani per ‘disegnare’ le città del futuro, contenitori idonei a migliorare la qualità della vita dei cittadini che le abitano.
Una due giorni che si apre sotto i migliori auspici vista la notizia del giorno: Bari è la città italiana che spende di più in fondi europei. “Siamo avanti rispetto a città che hanno strutture organizzative consolidate come Torino e Milano. Questo dimostra che esiste un sud diverso, che riesce a intercettare i fondi, a programmare e a spendere. Ed è rappresentato proprio da noi”, ha commentato Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente nazionale Anci.
Un felice primato, per la città metropolitana di Bari, che segue quello già registrato nel 2016 quando il progetto per la riqualificazione urbana "Periferie Aperte", candidato al Bando delle Periferie indetto dal Governo Renzi, era arrivato primo nella graduatoria nazionale, ottenendo così l'assegnazione di 41 milioni di euro per interventi in 36 dei 41 comuni che compongono l’area.
E, proprio su Bando Periferie e sulla decisione del Governo, divenuta legge con il recente sì del Senato al decreto MilleProroghe, di ‘congelare’ un milione e 600 mila euro di quei fondi già assegnati, Decaro ha insistito con la battaglia che, in qualità di Presidente Anci, sta portando avanti da diversi giorni: “Aspettiamo che Conte tenga fede al suo impegno a restituire i fondi. Nel frattempo, chiederemo anche al Commissario europeo alla Politica urbana Corina Cretu, oggi nostra ospite, di rivedere la percentuale dei fondi che finanziano le città. Lo stanziamento del 5% dei Fondi Strutturali della programmazione Fesr 2014-2020 non basta. Serve almeno il doppio”.
E come se non bastassero i tagli operati dal Governo, a rappresentare un pericolo per i nostri centri urbani è anche lo spopolamento. A lanciare l’allarme è Donato Toma, presidente della regione Molise che, propone, per limitare il fenomeno, di “sviluppare una cultura dello sviluppo”, ovvero mettere in atto una politica di apertura e forte sinergia fra i territori, specie quelli confinanti come Molise e Puglia, con la condivisione delle rispettive risorse e caratterizzazioni: “Perché, se è vero che tutte le regioni sono profondamente differenti per storia, economia, contesto - ha ribadito Toma - non lo sono in quanto a dignità”.
A portare in sala le prime esperienze di ‘best practices’, sono intervenuti, quindi, il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli e l’assessore al Lavoro di Milano, Cristina Tajani, ma esempi di buone prassi ‘territoriali’ sono state anche quelle illustrate da Paola Romano, assessore alle Politiche giovanili di Bari e da Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto e vice di Decaro alla Città Metropolitana. Presente, anche il Governatore regionale, Michele Emiliano.
Gli ‘Urban Talk’ tematici proseguiranno per tutta la mattinata di sabato. Dopo lo showcase musicale, presso l’Officina degli Esordi, con il live del cantante Diodato.
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