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PugliaItalia
Valentina Petrini parla di “fake news” agli studenti a Bari
Valentina Petrini

Proseguono gli incontri nell’ambito de L’Edificio della Memoria, diventato progetto pilota della legalità per la Regione Puglia. Centinaia di studenti guidati da magistrati, giornalisti e performer approfondiscono i temi della legalità nel corso di laboratori, incontri con testimoni, attori e registi. La mini rassegna dedicata agli studenti del progetto si tiene all’Anche Cinema di Bari, in collaborazione con l’Apulia Film Commission.

Valentina Petrini e Giancarlo visitilliValentina Petrini e Giancarlo visitilliGuarda la gallery

Il 25 marzo, ore 10, appuntamento dedicato all’informazione: la giornalista Michela Ventrella dialogherà con Valentina Petrini, autrice di “Non chiamatele fake news” (ed. Chiarelettere). Un libro che racconta con passione e competenza un mondo troppo poco esplorato, anche attraverso testimonianze importanti, come quella di David Quammen, autore del libro 'Spillover' che ha anticipato la vera natura della pandemia di Coronavirus, e di Avaaz, ong impegnata da anni contro la disinformazione.

“Non chiamatele fake news, sono disinformazione. Acque torbide per confondere le persone, manovrarle come marionette. Nulla è casuale. Questa è la matematica della manipolazione”, dice Valentina Petrini, che ha da sempre fatto della ricerca della verità la sua cifra giornalistica, fin dall’inchiesta sull’ex Ilva di Taranto, fra le prime a denunciare l’aumento dell’incidenza di tumori e malattie respiratorie nell’area dell’acciaieria.

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Petrini è nata e cresciuta a Taranto, nel quartiere Tamburi, la zona più colpita dall’inquinamento dell’ex Ilva, una delle acciaierie più grandi d’Europa. Nel 2008 ha partecipato al programma Malpelo, condotto da Alessandro Sortino su La7: la sua prima inchiesta televisiva, a ventisette anni, ha raccontato al grande pubblico l’emergenza ambientale e sanitaria prodotta dall’industria tarantina nel più assoluto silenzio.

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È stata inviata della trasmissione Exit di La7 per cinque stagioni. Nel 2011 è stata finalista al premio Ilaria Alpi con l’inchiesta La macchina del consenso, in cui ha raccontato gli intrecci tra ’ndrangheta, politica e sanità in Calabria. Subito dopo è entrata a far parte della squadra di Corrado Formigli per Piazzapulita. Nel 2016 ha vinto il concorso internazionale DIG Awards con il reportage Travelling with the refugees, in cui fingendosi profuga ha attraversato a piedi i Balcani. Nello stesso anno è stata coconduttrice, insieme a Enrico Lucci, del programma Nemo - Nessuno escluso, in prima serata su Rai 2.

(gelormini@gmail.com)

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