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Xylella, Centinaio e Coldiretti sorvolo in elicottero sull'area infetta
Xylella: Coldiretti Puglia e il Ministro Centinaio, sorvolo in elicottero su 165 Km. di area infetta; la strage degli ulivi vista dall'alto
Sorvolo in elicottero di 45 minuti su 165 chilometri di area infetta da Xylella, una strage di ulivi vista dall'alto che ha cambiato il volto del paesaggio del Salento, effettuato da Coldiretti Puglia in occasione del sopraluogo aereo del presidente Nazionale, Ettore Prandini, e del Ministro delle Politiche Agricole, Forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio, accompagnati dal presidente di Coldiretti Lecce, Gianni Cantele, che ha mostrato l'avanzata della malattia partendo da Brindisi, passando da Gallipoli, Supersano, Maglie, con le aree adiacenti, fino ad arrivare a Lecce alla grande Assemblea di Coldiretti al Teatro Politeama Greco.
Non solo verso Nord, la Xylella vira a Ovest a pochi chilometri da Matera con i nuovi casi di contagio in provincia di Taranto, dove ben 6 ulivi sono stati infettati a Montemesola e 1 a Crispiano, in totale altri 124 ulivi positivi che si aggiungo ai 348 delle comunicazioni precedenti, denuncia Coldiretti Puglia.
"Dopo anni di errori, incertezze e scaricabarile - ha denunciato ilpresidente di Coldiretti Prandini - occorre un deciso cambio di passo con l’importante approvazione in Parlamento del Decreto emergenze, profondamente modificato rispetto all’impostazione iniziale, per sostenere gli agricoltori colpiti dell’area infetta che vogliono soltanto avere la libertà di espiantare, reimpiantare e non morire di Xylella e burocrazia, anche grazie all’individuazione di varietà resistenti come il Leccino. Si deve quindi intervenire - ha concluso Prandini - per fermare il dilagare della malattia, mentre nelle aree infettate occorre trovare adeguati sistemi di convivenza, come innesti e sovrainnesti con varietà resistenti".
"Una strage che - sottolinea la Coldiretti - avanza inarrestabile a una velocità di più 2 chilometri al mese e, dopo aver devastato la Puglia, rischia di infettare l’intero Mezzogiorno d’Italia a partire dalla Basilicata fino alla Calabria, alla Campania e al Molise. Ma la Xylella secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) minaccia la maggior parte del territorio Ue dove tra l’altro sono stati individuati altri casi di malattia, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Portogallo. Dall’autunno 2013, data in cui è stata accertata su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia – continua Coldiretti – si è estesa senza che venisse applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi arrivando pericolosamente in provincia di Bari ed ora anche a Taranto, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’ambiente, l’economia e sull’occupazione".
In Puglia, dove si produce oltre la metà dell’extravergine nazionale, si è verificato il crollo del 65% del raccolto che – sottolinea la Coldiretti – ha messo in ginocchio migliaia di famiglie nei campi e nei frantoi con il contagio della Xylella che ha già colpito 21 milioni di piante e il conto dei danni ha raggiunto 1,2 miliardi di euro.
"Nel Decreto Emergenze sono state finalmente inserite misure di semplificazione per l’espianto volontario di ulivi malati dell’area dichiarata infetta, con le opportune deroghe ai vincoli paesaggisti, architettonici e idrogeologi - ha aggiunto ilpresidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia - ed è stata prevista la movimentazione delle piante specificate all’interno dell’area infetta e per fare questo sono stati stanziati fondi per i reimpianti di cultivar resilienti alla batteriosi, in particolare 150 milioni per il 2020 e 150 milioni sul 2021 per il “Piano straordinario di rigenerazione dell’olivicoltura in Puglia”, fondi a valere sul risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020".
Il Decreto ha disposto l’anticipo al 31 luglio della corresponsione dei premi sulla Domanda unica della Pac da parte degli organismi pagatori, pari al 50% del valore richiesto dall’agricoltore e anche la disposizione che rende obbligatoria la durata di 12 mesi per i contratti scritti di fornitura di materie prime agroalimentari normati dall’articolo 62 del decreto legge 1/2012, aggiunge Coldiretti Puglia.
"Serve una strategia condivisa oggi per rendere operativo il Piano Centinaio - ha concluso il presidente Muraglia - approvato il 13 febbraio scorso in conferenza stato-regioni che, partendo dalla moratoria sui mutui per garantire la sopravvivenza dei frantoi salentini, preveda urgenti e necessarie misure per l’integrazione al reddito per 5 anni per i frantoi cooperativi, aziendali e industriali, e interventi economici a supporto della rottamazione parziale e totale dei frantoi".
"Xylella viene ancora definita calamità a sproposito, per l’impatto catastrofico - si sottolinea in Coldiretti - e dato che non è un evento limitato nel tempo - come ogni altra avversità atmosferica - ma è cronico, non può seguire il normale iter e va inserito in un provvedimento legislativo. Dall’Assessorato regionale all’Agricoltura non è arrivata la pronta segnalazione al Ministro della necessità di inserire la richiesta di calamità in deroga in un provvedimento legislativo, in caso contrario non sarà possibile accedere al Fondo di Solidarietà Nazionale per gli anni 2018 - 2019".
Sotto accusa ci sono le responsabilità regionali, ma anche comunitarie a partire dal sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo, che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto poiché il batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi - sempre secondo Coldiretti - è stato introdotto nel Salento dal Costa Rica, attraverso le rotte commerciali di Rotterdam. La stessa Coldiretti, infine, denuncia una politica europea troppo permissiva: che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene, che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati.
In una nota diffusa Unaprol - Consorzio olivicolo italiano ha commentato: "La scorsa settimana l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha certificato che ancora non esiste una cura per eliminare la Xylella. A oggi la situazione è tragica e coinvolge non solo un’intera filiera, ma tutto il tessuto economico e sociale di una regione che produce circa il 50% dell’olio extravergine d’oliva italiano. I numeri parlano chiaro: 21 milioni di piante infettate su quasi 800mila ettari del territorio pugliese per un danno stimato di oltre 1,2 miliardi di euro. Colpito soprattutto il Salento, dove il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, e il Ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, hanno effettuato un sopralluogo in elicottero per verificare la situazione e gli effetti drammatici sul paesaggio".
“Il rischio è che in breve tempo possa essere infettato tutto il Mezzogiorno, a partire da Basilicata, Calabria, Campania e Molise da cui, secondo i dati Ismea 2019 con la media delle ultime 4 campagne, è arrivato il 68% dell’olio italiano - ha spiegato David Granieri, presidente di Unaprol - dopo anni di immobilismo e colpevoli ritardi delle istituzioni serve una duplice strategia, che proceda parallelamente: fermare il contagio e sostenere gli agricoltori, stremati dalla burocrazia, nelle operazioni di espianto e reimpianto creando sistemi sostenibili nelle zone infette".
"In queste aree è necessario imparare a convivere con la malattia, ad esempio attraverso innesti e sovrainnesti con varietà resistenti, come il Leccino. Per questo Unaprol insieme a Coldiretti e al Consorzio DOP Terre d’Otranto - ha concluso Gravieri - ha costituito il Consorzio Innesti per sviluppare e implementare una tecnica, finora adottata sporadicamente dagli esperti, che cerca di salvare gli ulivi infettati dalla Xylella”.
(gelormini@affaritaliani.it)