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Xylella, si allarga il fronte contaminato
Ciracì (CoR) e Coldiretti intervengono

“Non più soltanto Lecce e Brindisi, ma anche Taranto, nello specifico la zona di Avetrana, sono le aree in cui il batterio della Xylella miete più vittime tra gli ulivi”, dichiara Nicola Ciracì dei Conservatori e Riformisti (CoR), in merito all’impasse del Governo, già ampiamente denunciata dal parlamentare, sulla questione Xylella.

 

“Non stiamo facendo altro - aggiunge - che assistere ai volta gabbana del presidente della nostra Regione, Michele Emiliano,. In un primo momento si è dimostrato risoluto a voler attivare una task force di 45 fra studiosi e ricercatori di alto profiloPoi, dopo l’intervento della Magistratura leccese, che ha bloccato tutti i provvedimenti di monitoraggio, Emiliano non ha più reagito". 

nicola ciracì ape (3)
 

 

"È stato bloccato il Piano Bis del Commissario Siletti, redatto in funzione di specifici atti legislativi emanati dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il Commissario stesso si è dimesso dal suo incarico e sono stati inibiti anche tutti i provvedimenti di monitoraggio dello stato della malattia e lui non ha battuto ciglio. Il risultato è il totale abbandono nelle mani della provvidenza del destino degli ulivi pugliesi". 

 

Mentre, quindi, il Presidente Emiliano si impegna a cambiare bandiera in base ai venti della sua perenne campagna elettorale, io mi impegno a cercare delle risposte concrete nella persona del Ministro Maurizio Martina in Commissione. 

 

La gente e la nostra economia hanno bisogno di chiarezza e di sostenere un piano post emergenziale degno di essere chiamato tale. Chiediamo l’istituzione urgente di una Commissione Scientifica Internazionale, che scongiuri i conflitti tra i diversi gruppi di ricerca, già palesati con la Magistratura leccese; l’implementazione di un Piano agricolo speciale nelle aree interessate dall’azione del batterio killer e, ancora, quali saranno i Laboratori in cui verranno effettuate le diagnosi di accertamento della malattia e quali provvedimenti il Ministro intendeadottare sulla Composizione del Comitato Scientifico Nazionale che, secondo la Magistratura leccese, risulta in larga parte della sua composizione avvisato di indagini e distrutto nella sua credibilità scientifica.

coldiretti mucca campidoglio 1
 

Proiettato su altre dimensioni l'intervento di Coldiretti: “Dobbiamo capitalizzare il primo e forse unico atto concreto positivo fino a questo momento - dopo quasi 3 anni di emergenza - il via libera del Comitato fitosanitario dell’UE alla commercializzazione delle viti salentine, previo specifico trattamento a caldo prima della vendita delle barbatelle, un risultato nella lotta alla Xylella che risale ormai a novembre 2015", dichiara  il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, a margine della riunione tecnica per la redazione del protocollo di utilizzo.

E poi aggiunge: "Non possiamo vanificare gli sforzi di tutti solo perché non viene ancora completato e licenziato il protocollo per l’utilizzo delle 4 macchine utili al trattamento che le imprese hanno acquistato, anticipando 200mila euro”.

“Noi vivaisti siamo degli esecutori - rileva il Presidente del Consorzio Vivaisti Viticoli Pugliesi, Ferdinando Miggiano - e dobbiamo attenerci scrupolosamente alle prescrizioni ministeriali. Per questo è necessaria la definizione di punti nevralgici del protocollo, quali per esempio la individuazione dei controllori e le pratiche per i sigilli…Ci auguriamo che entro la fine della settimana le procedure siano licenziate e ufficializzate. Ogni giorno di fermo ci costa un enormità in termini economici e di immagine”.

ulivi in puglia
 

Desta molta preoccupazione la situazione dei vivaisti salentini e di un comparto che fattura 20milioni di euro l'anno, con una produzione di 12 milioni di piante e 70mila giornate lavorative garantite all'indotto, bloccato per la malattia e per l'embargo di Paesi come Francia, Marocco, Algeria..

Resta ancora da definire il quadro delle piante ornamentali – ricorda Coldiretti - che in Puglia ha raggiunto i 185 milioni di euro di valore, con un incidenza dell’11,4 percento del valore della produzione regionale su quella nazionale. Dal punto di vista percentuale, considerato il quadro nazionale, i maggiori incrementi sul numero di aziende in termini assoluti si sono avuti in  Puglia con un aumento di 632 unità. Nel sub-comparto del vivaismo la Puglia è emergente, tanto da contribuire in misura rilevante, negli ultimi dieci anni, alla crescita nel Mezzogiorno, dove le aziende salgono a 1.651 unità (+643) per una superficie di 1.552 ettari (+783). In Puglia gli investimenti di aree (1.619 ettari) risultano superiori rispetto alla Sicilia anche se sono relativi ad un numero di aziende inferiore (1.416 unità).

 

(gelormini@affaritaliani.it)