Xylella, un ginepraio: la Corte UE condanna gli ulivi del Salento
Per la Corte UE gli ulivi del Salento si possono abbattere
La faccenda Xylella diventa sempre più intricata e nessuna buona pratica amministrativa o giudiziaria riesce ad eseguire una qualsivoglia "potatura" semplificatrice e razionalizzatrice dei processi in atto. Anzi, il groviglio si imgarbuglia e il paradosso che deriverà dall'applicazione della sentenza appena sfornata dalla Corte di Giustizia Europea, porterà a rendere "intoccabili" solo i circa 3mila ulivi che la Procura di Lecce aveva posto sotto sequestro lo scorso dicembre. gli stessi, invece, che il Piano Silletti aveva condannato a morte per abbattimento.
Secondo la Corte UE - interessata per questioni di competenza dal Tar Lazio - gli ulivi del Salento colpiti da Xylella fastidiosa, compresi quelli sani nel radiante dei 100 metri, potranno essere abbattuti.
"La Commissione può obbligare gli Stati membri a rimuovere tutte le piante potenzialmente infettate da xylella fastidiosa - si legge nella decisione comunicata dai giudici di Lussemburgo - ancorché non presentanti sintomi d'infezione, qualora esse si trovino in prossimità delle piante già infettate. Questa misura è proporzionata all'obiettivo di protezione fitosanitaria nell'Unione ed è giustificata dal principio di precauzione, tenuto conto delle prove scientifiche di cui la Commissione disponeva al momento della sua adozione".
A pronunciarsi, adesso, dovrà essere di nuovo il Tribunale amministrativo italiano. Naturalmente il rischio per la sopravvivenza degli alberi è altissimo. Anche perchè dal dispositivo si evince che, per la Corte di giustizia, seppure non sia stato scientificamente dimostrato "Un sicuro nesso causale tra il batterio e il disseccamento rapido", risulta che "esiste una correlazione significativa tra tale batterio e la patologia di cui soffrono gli ulivi".
Ciò vuol dire che il principio di precauzione potrà giustificare l'adozione delle misure di protezione più drastiche, come la rimozione delle piante infette e di quelle sane nel raggio di 100 metri.
(gelormini@affaritaliani.it)