14enni violentate, rom di Salone in corteo contro stupri. Attacco a Casapound
Odio e razzismo contro i nomadi: “Non siamo stupratori, l'etnia non c'entra”
Dopo lo stupro delle due 14enni romane legate, minacciate di morte e violentate da due ragazzi nomadi di origine bosniaca in zona Collatino è cresciuto l'odio e il razzismo contro i Rom. Casapound manifesta venerdì contro i “Rom stupratori” e Associazione Nazione Rom, Sinti e Caminanti rilancia con una protesta contro le discriminazioni e le violenze di ogni genere.
Il corteo, che si terrà dalle 16 alle 19 di venerdì 10 novembre, si apre con lo slogan “la cultura Rom è una cultura umana, contro stupri, razzismo, guerre ed esclusione, siamo tutti esseri umani”. Contro il razzismo e le istigazioni all'odio pervenute presso il campo di Salone, i Rom rispondono con una manifestazione pacifica con cui prendono una posizione netta contro quanto avvenuto alle ragazze romane stuprate. Il corteo però ha anche un altro obiettivo, che è quello di far capire ai residenti romani che le colpe di due giovani appartenenti a un'etnia non devono ricadere su tutta la categoria: “Quando Asia Argento ha denunciato Harvey Weinstein, famoso produttore cinematografico di origine americana, di essere stata violentata, nessuno ha neanche immaginato di scrivere degli striscioni con la frase 'Americani Stupratori'”, scrive l'Associazione Rom sul proprio comunicato. Le colpe di due persone, insomma, non devono ricadere su tutta una comunità: “La cultura dell’etnia Rom è una cultura umana come quella di qualsiasi altra nazione del mondo. Secondo la legge italiana, il crimine appartiene agli individui che lo commettono e non è ascrivibile all’origine etnica, religione, razza”, prosegue la nota stampa.
Le accuse di cui si parla sono quelle rivolte ai residenti di via di Salone, che da un giorno all'altro hanno visto comparire diversi striscioni razzisti all'ingresso del proprio campo: “Basta roghi! Volete la guerra? Noi siamo pronti!”, “Il primato nazionale quotidiano sovranista” e ancora le parole “Rom Stupratori” che compaiono nell'articolo di Casapound in cui si annuncia la manifestazione contro le etnie nomadi.
Manifestazione che per l'Associazione Nazione Rom incita alla violenza, poggiando su presupposti razzisti: “La legge è governata dai giudici: a loro spetta il compito di punire chi la viola, chi è colpevole e chi è innocente. A noi invece spetto il compito di costruire una società basata su una cultura umana”.
Rom, Sinti e Caminanti hanno quindi chiesto ufficialmente a Prefetto, Questore e Ministro dell'Interno di negare a Casapound l'autorizzazione a manifestare, venerdì.
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