Roma
2 giugno, monarchici scatenati. La verità su 70 anni di Repubblica
L’Unione Monarchica Italiana si ritroverà sabato 28 maggio 2016, alle ore 11.30, presso la sala congressi dell’Hotel Massimo d’Azeglio (via Cavour 18, Roma, nelle vicinanze della stazione Termini) per un Convegno storico che col contributo di eminenti studiosi analizzerà da un lato l’aberrazione giuridica dell’art. 139 della Costituzione, che “blinda” da ogni futura possibilità di revisione costituzionale la forma repubblicana dello Stato, dall’altro gli eventi storici che a tale assetto istituzionale diedero vita: "un referendum proceduralmente scorretto, il volere popolare ribaltato, sangue di manifestanti monarchici versato per le strade, la dinastia che ha creato lo Stato nazionale costretta ad un esilio che ancora oggi, in spregio alla memoria storica nazionale, perdura per le salme di due Sovrani d’Italia: Umberto II e Vittorio Emanuele III. In particolare su quest’ultimo – sepolto in Egitto e dunque esposto al rischio di atti di profanazione da parte dei fondamentalisti dell’Isis – l’appello della Principessa Maria Gabriella di Savoia ai vertici dello Stato repubblicano nel 2015 è rimasto ad oggi lettera morta". Lo scrive l'Unione in una nota ufficiale.
“70 anni di repubblica: mandiamola in pensione!” è il titolo dell’evento. Ne discuteranno il giurista Prof. Avv. Gustavo Pansini, l’astrofisico Prof. Sen. Giuseppe Basini, il testimone diretto degli eventi il sindacalista Vincenzo Vaccarella e il Presidente nazionale dell’Unione Monarchica Italiana Avv. Alessandro Sacchi.
Presenzierà il Principe Aimone di Savoia, Duca d’Aosta e delle Puglie, continuatore della tradizione sabauda, e sono attese diverse Autorità politiche. "A pochi giorni dai festeggiamenti ufficiali, celebrativi di un evento che divise e che ancora divide gli italiani, l’U.M.I. dirà chiaramente, con un approccio scientifico, che i fatti di allora sono stati mistificati e tramandati in maniera errata. Dopo 70 anni sarebbe ora di giungere ad una pacificazione nazionale e a non volere più sostenere verità di facciata per “nobilitare” la nascita di qualcosa che è nata in maniera non cristallina".