Roma
8 settembre, Badoglio e l'armistizio: Roma lo ricorda con il maestro Colone
75° anniversario della liberazione di Roma dal nazifascismo e dall’occupazione tedesca: alla Sala della Protomoteca suona Angelo Colone
di Enza Colagrosso
A Roma torna a suonare il Maestro Angelo Colone nell’ambito dei festeggiamenti per l’8 settembre. In questa data, nel 1943, il maresciallo Badoglio, con la lettura alla radio di un proclama, annunciò al Paese l'armistizio tra Italia e Alleati. Era la fine della seconda guerra mondiale, ma anche l’inizio di un durissimo periodo per l’Italia, e per gli Italiani.
Dal 1943 a oggi, ogni 8 settembre, ha rappresentato un momento di ricordo e di monito. Quest’anno, nella Sala della Protomoteca, nell’ambito dei festeggiamenti per il 75° anniversario della liberazione di Roma dal nazifascismo e dall’occupazione tedesca, si svolgerà un concerto, organizzato dall’ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, e dedicato a Massimo Rendina, un grande comandante partigiano, giornalista e maestro di democrazia e un Presidente ANPI fino alla fine dei suoi giorni. Per molti più semplicemente Max il giornalista.
Con questo concerto torna a suonare per il pubblico romano il Maestro Angelo Colone, chitarrista di spicco nel panorama musicale italiano come interprete di autori contemporanei. Colone porta avanti il suo lavoro insieme al Consorzio Liberi Musicisti, fondato con altri colleghi con i quali condivide l’intento di far conoscere e divulgare la musica contemporanea. Il Consorzio Liberi Musicisti, seppur avviato da soli tre anni, sta portando alla ribalta anche diversi giovani compositori che scrivono musica in grado di arricchire il panorama musicale contemporaneo.
Il concerto, che si terrà in Campidoglio alle ore 19, ha in programma musiche di Johann Sebastian Bach (Eisenach 1685-Lipsia 1750); Arvo Part (Paide-Estonia 1935), autore caratterizzato dal suo profondo interesse per il mondo religioso; Mario Castelnuovo Tedesco (Firenze 1895-Beverly Hills 1968) con un pezzo scritto sul testo della “Ballata dall’esilio” del poeta Guido Cavalcanti. Chiude l’evento la “Ballata Partigiana” per soprano, chitarra e archi, del compositore romano Alessandro Annunziata (Roma 1968). Il brano prende vita da un testo di Massimo Rendina e trasfonde un susseguirsi di ricordi, nostalgia dei suoi anni della resistenza drammatici e battaglieri.
Massimo Rendina è stato il direttore del primo telegiornale RAI, ma è legato alla data dell’8 settembre per le sue gesta, durante la Resistenza, iniziata dopo il discorso di Badoglio. Max il giornalista era il suo nome in battaglia. Finita la Resistenza tornò a fare il giornalista prima all’Unità poi in RAI. E’ stato anche docente di comunicazione presso l’Università Tor Vergata e a lui si deve l’ideazione della Casa della Memoria e della Storia, inaugurata a Roma nel 2006.