A 100 anni da Caporetto si riscrive la storia: “Fu l'inizio della vittoria”
Alla vigilia del centenario della sconfitta più cocente dell'esercito italiano, il libro di Claudio Razeto rivela una storia diversa
di Patrizio J. Macci
A ottobre ricorre il centenario della più grande sconfitta militare rimasta nella memoria italiana: la battaglia di Caporetto combattuta durante la prima guerra mondiale tra il Regio Esercito Italiano e le forze austro-ungariche e tedesche.
Il libro di Claudio Razeto “Caporetto Una storia diversa” (Edizioni del Capricorno Euro 9,90) cerca di fare il punto su una vicenda tuttora controversa in maniera rigorosa, seguendo gli avvenimenti dal 1916 al 1918 e oltre, corredando la narrazione con una scelta accurata di mappe e immagini storiche d’epoca.
Razeto ribalta l'interpretazione che va per la maggiore. Secondo la sua analisi Caporetto non fu una sconfitta, ma il preambolo della vittoria italiana nella grande guerra.
L’autore ha svolto un lavoro filologicamente scrupoloso, forte della sua esperienza di ricercatore di archivi storico-fotografici e l’attività professionale all’Ansa.
Ha messo il lettore al centro della tragedia di Caporetto e degli avvenimenti che l’hanno preceduta e seguita. Nel volume consegna il microfono con il quale racconta gli eventi ai protagonisti di quei momenti drammatici, citando le loro testimonianze dirette o gli atti ufficiali degli eserciti che in quelle ore, in quei giorni, in quei mesi si fronteggiavano in campo aperto. Una sorta di storia “in diretta” in cui diventa essenziale la forza emozionale e cronachistica della narrazione.
Il cuore del lavoro è un semplice interrogativo: “Come si è arrivati alla sconfitta di Caporetto? Quali sono le vere ragioni della più cocente disfatta dell’esercito italiano, tanto grave da diventare un modo di dire?”.
Razeto individua le premesse e ricostruisce cronologicamente gli eventi dell’ottobre 1917 facendo parlare direttamente i protagonisti. L’autore indaga gli errori di valutazione e le responsabilità di Cadorna e Badoglio, approfondisce il ruolo della Marina, ricostruisce l’epopea degli Arditi. Nella bibliografia finale tutti i volumi e gli autori citati nel testo, oltre a un sintetico ma suggestivo elenco di letture di complemento al volume.
Un viaggio supportato da una minuziosa ricerca di fonti d’epoca, ma con uno stile piano, arricchito da un apparato iconografico di grande valore. Immagini che mettono il lettore al centro dei fatti facendolo salire su una macchina del tempo ad uso personale.