Roma

"A chi conviene il silenzio di Di Stefano?". Storace, la sfida: "Uno scandalo del Pd"

Una provocazione che nasconde una nuova offensiva. Storace toglie dall'oblio l'inchiesta su Marco Di Stefano con una nota al vetriolo: "Nonostante i grattacapi che gli procura la magistratura, Marco Di Stefano ha rinunciato al riserbo in cui si è gettato da quando è entrato nel frullatore giudiziario col caso dei palazzi d'oro della regione Lazio e si è precipitato a dire sì all’Italicum. Magari entrambi, Di Stefano e Renzi, sanno se il mutuo soccorso è relativo solo ai voti parlamentari o c'è anche altro”. Così la nota di Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra e vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio.
“Di Stefano potrebbe andare a processo per una maxitangente che secondo la Procura di Roma avrebbe intascato dai costruttori Pulcini. Un ben di Dio del valore - spiega Storace - di un 1,8 milioni di euro che sarebbe finito nelle sue tasche grazie alla compravendita di immobili che avrebbe favorito quando era assessore alla regione con Marrazzo, con delega al patrimonio. A chi lo ha precettato per il voto sull'Italicum, i problemi giudiziari di Di Stefano non interessano. E questo fa venire il dubbio che convenga tenerselo buono. Anche se c'è nell'aria pure l'altra inchiesta - ricorda Storace su Il Giornale d’Italia - quella che riguarda la scomparsa di un suo collaboratore, svanito nel nulla anni addietro. Magari Di Stefano potrebbe sapere nomi e cognomi di altri interessati al lucroso affare. Tacciono tutti: Renzi e Zingaretti, che sulla notizia della conclusione del lavoro dei pm non ha proferito verbo. Tantomeno per assicurare che la regione si costituirà parte civile contro la truffa di cui sono accusati gli imputati, a partire da un po' di dirigenti di Lazio Service e magari chiarire se stazionano ancora in azienda. Tace Marino, grazie al quale Di Stefano è parlamentare a seguito delle dimissioni della Leonori dalla Camera, e tace anche il senatore Scalia, che fu successore di Di Stefano nella gestione del secondo immobile di Lazio Service. Ma - conclude Storace - uno scandalo di tal fatta merita chiarezza e verità, non reticenza. Anche se riguarda il Pd”.