Roma
A24-A25, i sindaci invadono la Camera. “Nuove protesta contro caro pedaggi”
I primi cittadini annunciano su Facebook una manifestazione a Roma il 7 maggio e un'altra ai caselli il 21
La carica dei cento sindaci continua la sua avanzata contro il caro pedaggi dell'A24 e A25. E arriva alla Camera dei deputati per parlare con tutte le forze politiche. La loro è una battaglia che dura ormai da 4 anni per due autostrade fra le più care in Italia.
Due arterie che collegano rispettivamente Roma con Teramo, passando per L'Aquila, e Roma con Pescara, il cui pedaggio dal primo luglio potrebbe aumentare del 34 per cento. Proprio il 23 aprile scorso i cento sindaci si erano – nuovamente – dati appuntamento nei caselli stradali dell'A24 e A25 per manifestare il proprio dissenso sull'aumento delle tariffe. I primi cittadini hanno comunque deciso di innalzare il gioco e portare il problema alla Camera, dove hanno incontrato diversi deputati per “far sentire la loro voce e tutelare i propri territori”.
L'appoggio di Fratelli d'Italia
Intanto i sindaci hanno già incassato l'appoggio di Fratelli d'Italia. Il capogruppo alla Camera, Francesco Lollobrigida, ha ribadita la necessità di garantire la sicurezza sulle due autostrade e al contempo di evitare gli aumenti di Lazio e Abruzzo.
“È necessario garantire la sicurezza ed evitare aumenti insostenibili per i cittadini che abitano nel Lazio e in Abruzzo e che, ogni giorno, percorrono la A24 e la A 25. L'esecutivo dovrebbe arginare l'emergenza e, allo stesso tempo, risolvere il problema lavorando in prospettiva, anche rivedendo gli obiettivi del Pnrr. Fratelli d`Italia - conclude - chiede al governo un impegno concreto e di prevedere un'agevolazione tariffaria. Solo in questo modo si rilanciano le comunità locali".
Prossima protesta: 7 maggio a Roma
Nonostante i risultati ottenuti sino a oggi, i sindaci vogliono “una soluzione definitiva” al problema del caro pedaggi e della sicurezza sull'A24 e A25. Proprio per questo, scrivono sul Facebook, la battaglia non si ferma: il prossimo 7 Maggio la protesta torna a Roma e il 21 Maggio di nuovo ai caselli. I sindaci e gli amministratori non mollano”.