Roma

Acca Larentia, la Procura apre un fascicolo sui “saluti romani” e “Presente”. Violazioni leggi Mancino e Scelba

A dicembre la Procura ha chiuso le indagini nei confronti di 31 militanti di Casapound relative ai saluti romani registrati nella commemorazione di un anno fa

Un’informativa è attesa in Procura a Roma sui saluti romani di martedì davanti all'ex sede dell'Msi di via Acca Larenzia in occasione della commemorazione dei tre giovani uccisi 47 anni fa.

In queste ore gli investigatori, attraverso la visione dei filmati sono al lavoro per identificare i partecipanti che hanno effettuato il saluto romano. Una volta che l’informativa di Digos e Nucleo informativo dei carabinieri arriverà a piazzale Clodio i pm procederanno con l’apertura di un fascicolo ipotizzando la violazione delle leggi Mancino e Scelba.

A dicembre chiuse le indagini sulla commemorazione di un anno fa

A dicembre la procura capitolina, guidata dal procuratore Francesco Lo Voi, ha chiuso le indagini nei confronti di 31 militanti di Casapound relative ai saluti romani registrati nella commemorazione di un anno fa sempre per l’anniversario di via Acca Larenzia. L’avviso di conclusione delle indagini, in cui viene contestata la violazione dell'articolo 5 della legge Scelba e dell'articolo 2 della legge Mancino in concorso, è arrivata alcuni mesi dopo il deposito delle motivazioni da parte delle sezioni unite della Cassazione che era intervenuta sulla questione del saluto romano.

Le osservazioni della Cassazione

"L'integrazione del reato richiederà - scrivevano i supremi giudici nelle motivazioni delle sezioni unite depositate lo scorso 17 aprile - che il giudice accerti in concreto alla stregua di una valutazione da effettuarsi complessivamente, la sussistenza degli elementi di fatto (esemplificativamente, tra gli altri, il contesto ambientale, la eventuale valenza simbolica del luogo di verificazione, il grado di immediata, o meno, ricollegabilità dello stesso contesto al periodo storico in oggetto e alla sua simbologia, il numero dei partecipanti, la ripetizione insistita dei gesti, ecc.) idonei a dare concretezza al pericolo di 'emulazione' insito nel reato secondo i principi enunciati dalla Corte costituzionale”.

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