Roma
Acea, A2A e Hera avvisate: energia, Agsm spinge l'onda d'urto del Nord est
Dalla globalizzazione energetica alla glocalizzazione. Michele Croce il piano per un bond energetico
Energia, nel nord est che è uscito dalla crisi, i pedoni diventano regine. Lo sa bene la veronese Agsm che si prepara a lanciare un bond sui mercati regolamentati.
A confermare che dietro il dinamismo dell'azienda di Michele Croce che festeggia il record di raddoppio degli investimenti previsti dal nuovo piano industriale, si nasconde una strategia d'attacco è lo stesso presidente, intervistato da affaritaliani.it.
Presidente Croce, nel panorama della multiutility è raro un piano industriale nel quale è previsto il raddoppio degli investimenti: è un segnale sistema delle imprese energetiche per avvisare che Verona e il Veneto sono pronti ad entrare nel mercato della vendita di gas ed energia?“
Direi proprio di sì. La funzione di Verona col suo piano industriale strategico è quella di essere soggetto che svegli le società virtuose ma localistiche venete per determinate un processo di aggregazione”.
Agsm fa shopping?
“No, concertazione per l'aggregazione . A differenza di A2A, Hera, Iren e Acea che sono nate nei grandi centri urbani, noi riflettiamo la natura del territorio veneto, dove abbiamo tante realtà virtuose ma locali. Se possiamo darci un piccolo merito è di svegliare le realtà virtuose e determinare un processo di concentrazione. Grazie all'impulso e alla spinta di Agsm in tante si troveranno di fronte a un tavolo. E' un processo centripeto e non centrifugo”.
Possiamo dire che Agsm apre il nuovo ciclo, quella che va dalla globalizzazione energetica alla glocalizzazione?
“Sì potrebbe essere una giusta definizione. Dobbiamo fare sistema, rispettando le identità e senza nessuna incorporazione”.
Mercato libero e mercato tutelato: al termine del periodo “tutelato” secondo lei si avrà un effetto “telefonia” sulle bollette energetiche delle famiglie e delle imprese?
“Non credo in questi dati. A differenza delle telefonia dove non c'è un mercato energetico, noi abbiamo un mercato borsistico e siamo dipendenti da petrolio e scenari internazionali che dobbiamo anticipare per non rincorrere. Ci sarà un miglioramento delle condizioni ma non così importanti come nella telefonia. Certo è che ci troveremo di fronte alla pura competizione. Oggi abbiamo più di 500 venditori e ipotesi eclatanti di imprese che hanno truffato e poi sono andate in default. Abbiamo un bisogno di pulizia del mercato e di una regolazione che ne irrigidisca l'accesso per tutelare i cittadini e le imprese sane. Un mercato libero e sano vuol dire chiarezza e certezza del servizio”.
Presidente qualcosa che non c'è nel piano?
“C'è un unicum: a Verona hanno la propria sede tre soggetti, Agsm, Cattolica Assicurazioni e BancoBpm. Abbiamo avviato lo studio di una partnership banco-energetica-assicurativa per valorizzare le basi clienti e offrire servizi. Siamo tutte public company dal forte radicamento territoriale che offrono servizi essenziali: credo sia naturale una partnership di questo tipo come ne avvengono in Europa e nel mondo".
Bond sul mercato regolamentato?
“Sì l'ipotesi è allo studio per far fronte ai grandi investimenti dei prossimi tre anni.”.