Roma
Acea condannata, falsi consumi in bolletta: Codici salva i consumatori romani
Consumi stimati in bolletta 4 volte superiori a quelli reali, l'Acea chiedeva arretrati da 12.000 euro. Il Giudice di Pace condanna l'azienda
Acea Energia condannata: fatturava consumi falsi, mai rilevati e solamente stimati arrivando a chiedere pagamenti arretrati fino a 12.000 euro. L'associazione Codici, in difesa del consumatore, vince la causa con l'azienda di piazzale Ostiense.
Il Giudice di Pace di Roma Anna Carbone ha accolto il ricorso presentato dall'Associazione Codici a tutela di un consumatore finito nel mirino di Acea Energia. “L'azienda – spiega il Segretario Nazionale di Codici, Ivano Giacomelli - ha fatturato al nostro assistito consumi che in realtà non ha mai rilevato, ma solo stimato. Parliamo di una somma intorno ai 12.000 euro, pretesa da Acea Energia per consumi di circa 9.000 Kwh, quando quelli reali si aggiravano sui 2.000 Kwh”.
La disavventura del consumatore che si è rivolto all'Associazione Codici, che l'ha aiutato a far valere i propri diritti, non finisce qui. “Dopo aver fatturato consumi mai rilevati, ma solo stimati – dichiara l'avvocato Ivano Giacomelli – l'azienda ha ignorato le letture inviate dal consumatore che dimostravano i consumi reali ed ha emesso un'ingiunzione di pagamento. È allucinante. Da parte di Acea Energia c'è stato un comportamento inqualificabile – sottolinea il Segretario Nazionale di Codici – i consumatori meritano rispetto, non possono essere trattati come bancomat per fare cassa. Ci auguriamo che si sia trattato di un incidente, anche se l'esperienza ci dice che sempre più spesso avvengono episodi del genere”.
“Con l'occasione invitiamo i consumatori a prestare la massima attenzione quando ricevono le bollette – conclude l'avvocato Ivano Giacomelli – da parte nostra siamo sempre a loro disposizione per offrire assistenza, come nel caso del cliente di Acea Energia, che ha rischiato di dover pagare una bolletta salatissima irreale”.