Roma
Acea, Forum per l'Acqua contro Raggi: “No a cessioni”. La base M5S si ribella
Gli attivisti: "Il Comune ha il dovere di supervisionare scegliendo il managament. Non rispettano il programma elettorale"
“Acea è una società quotata in Borsa e come tale soggetta a regole che ne tutelano l’indipendenza”. Lo ha dichiarato Massimo Colomban, assessore alle partecipate della nuova giunta Raggi. Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, però, richiama all'attenzione dell'assessore e del sindaco sulle promesse mancate della campagna elettorale a Cinque Stelle.
“A distanza di 5 mesi dall’insediamento della nuova amministrazione le dichiarazioni su ACEA di Colomban ed i comportamenti del sindaco Raggi rappresentano una doccia fredda per le aspettative del movimento per l’acqua pubblica e per tutti i cittadini che aspettano dal 2011 l’attuazione degli esiti del referendum”, scrive il Forum. “Secondo l’assessore Colomban, il Comune di Roma, pur proprietario del 51% delle azioni di ACEA, non avrebbe il diritto di effettuare la supervisione in quanto 'Acea è soggetta a regole che salvaguardano la sua indipendenza' sottintendendo con questo che in una società quotata in borsa l’assemblea dei soci non conterebbe nulla soprattutto se la maggioranza delle quote azionarie è nelle mani del pubblico” osservano, ribadendo che di “supervisione non si tratta, ma di scelta del management dell'azienda”.
Intanto, Raggi incontra, con il suo assessore i vertici di Acea S.p.A. per concordare con questi le strategie, "non di risanamento ma di cessione al mercato delle aziende comunali, a cominciare dall’AMA e della gestione dei rifiuti in assoluto ossequio alle politiche del governo Renzi” polemizza il Forum, che intanto chiede la convocazione dell'incontro che era stato promesso pubblicamente dal presidente della Commissione Ambiente, Daniele Diaco, che per conto dell’amministrazione che, durante la manifestazione del 27 ottobre, “aveva garantito pieno sostegno e volontà di sottrarre l’acqua alle logiche del mercato”.
“Si capisce quindi, che al contrario di quanto dichiarato dalla sindaca Raggi in campagna elettorale, si intende rinunciare a scegliere il management della società, dismettendo le stesse prerogative del socio di maggioranza, comportandosi come un azionista qualsiasi che aspetta di incassare i dividendi” criticano gli attivisti, che richiamano alla memoria del sindaco l'esito del referendum del 2011. Ovvero: “Il voto di 27 milioni di cittadini italiani e lo stesso programma di governo del Movimento 5 Stelle che ha come punto fondamentale la ripubblicizzazione del servizio idrico. Chiediamo con urgenza – prosegue la nota – di verificare se il sindaco e il Movimento 5 Stelle abbiano rinunciato o meno ad un pezzo fondamentale della loro azione politica”