Acea, i top manager si aumentano lo stipendio. Tronca "blinda" l'azienda per 1 anno
La denuncia dei piccoli azionisti dell'Apa
La prima convocazione del 28 aprile andrà deserta, come da rituale. Ma basterà aspettare il 5 maggio, giorno in cui presidente e Ad di Acea si siederanno all'assemblea degli azionisti per capire bene cosa significa il punto 5 all'ordine del giorno della convocazione, quello che introduce genericamente "competenze circa la remunerazione degli amministratori investiti di particolari cariche".
Secondo l'Apa, l'associazione che da 19 anni rappresenta i piccoli azionisti della multiutility di piazzale Ostiense, dietro il punto 5 dell'ordine del giorno si nasconde “singolare proposta” di assegnare con decisione del Consiglio d’Amministrazione particolari appannaggi aggiuntivi ad amministratori con “incarichi speciali”, in deroga alla normativa che prevede l’approvazione delle remunerazioni da parte dell’Assemblea degli Azionisti".
A denunciarlo è il comunicato con il quale l'Apa ha avviato la raccolta di deleghe per l'assise fissata in prima convocazione per il prossimo 28 aprile e che già vede i detentori di pacchetti azionari minimi sul piede di guerra. Spiega ancora l'Apa: "La nuova proposta mesa in cantiere con modalità e una relazione discutibile è inaccettabile poiché secondo i principi della spending review modificate dall'assemblea del 2014 le remunerazioni del board Acea prevedono un tetto massimo".
E vista la crociata del candidato Cinque Stelle, Virginia Raggi, la scelta di Acea di ritoccare gli stipendi dei supermanager, farà esplodere una specie di bomba atomica politica intorno alla società il cui 51 per cento è in mano al Comune di Roma.
Spiega l'Apa: "L’Assise annuale questa volta si svolge attraverso la “surroga” del Commissario prefettizio Francesco Paolo Tronca, portatore del 51% del Capitale Acea in capo al Campidoglio, e detenuto in sostituzione del Sindaco Ignazio Marino, decaduto per “atto di sfiducia” esercitato dalla maggioranza qualificata dei Consiglieri comunali. Naturalmente sarebbe stato meglio che l’Assemblea degli Azionisti si svolgesse dopo l’elezione della nuova Amministrazione Comunale e del nuovo Sindaco. L’Assise poteva effettuarsi, ricorrendo alla “convocazione lunga” (secondo codice civile), anche nel mese di giugno (verosimilmente dopo le elezioni).
La rilevanza della Società multiservizi (acqua, energia, illuminazione pubblica e ambiente) e le “operazioni” previste nell’Ordine del Giorno: rinnovo del Collegio dei Sindaci; nomina del Presidente del Collegio; determinazione delle remunerazioni etc., il rinnovo degli Organi di Controllo, meritava che specialmente gli “organi di controllo” fossero scelti da un Consiglio, una Giunta e un Sindaco regolarmente eletti".
E proprio sulla scelta del commissario Tronca nasce la seconda polemica, foriera di strascichi politici: "Il Commissario prefettizio, nominato dal governo di Matteo Renzi, ha deciso “in accordo con i vertici aziendali in carica” di procedere con la “convocazione corta” (aprile e maggio) per cui sarà incredibilmente strategico partecipare attivamente ai lavori assembleari.
A dimostrazione di tutto ciò va rimarcato che l’Assemblea, fortemente voluta da Ignazio Marino nel 2014, si è svolta proprio a giugno". E così scatta la chiamata alle armi: "L’Apa proporra’ con tutti i mezzi dipsonibili di respingere quella che appare come una provocazione e un altro “schiaffo arrogante” da consumarsi in piena crisi economica e sociale.
L’APA ancora un volta si batterà con efficacia per ottenere sempre maggiore trasparenza dagli Organi Sociali e denunciare le proposte veicolate in dispregio dei diritti sociali e solidaristici che mortificano la dignità delle persone e i lavoratori-azionisti, messi in campo arrogandosi il diritto di agire in danno del bene comune".