Roma

Acea, letturista kamikaze: invade il palazzo e non si presenta all'utente

Presunto addetto Acea non mostra il cartellino all'utente e lo aggredisce verbalmente. Il Codacons: “Società verifichi se uomo realmente suo dipendente”

Letturista Acea kamikaze: entra nei palazzi, rifiuta di identificarsi e cerca di convincere gli utenti a cambiare contratto con prassi violente ed aggressive. Lo denuncia il Codacons che, tramite il presidente Rienzi, chiede spiegazioni alla società: “Acea verifichi se l’uomo fosse effettivamente un suo dipendente”.

 

Ancora una volta presunti addetti dell’Acea che con prepotenza entrano nei palazzi di Roma e mettono in atto comportamenti violenti e aggressivi verso gli utenti. Lo denuncia il Codacons, che segnala attraverso un video inviato alla Procura di Roma l’episodio avvenuto oggi in uno stabile del quartiere Prati dove un uomo, che ha rifiutato di fornire le proprie generalità e si è qualificato come “incaricato Acea”, si è introdotto in un palazzo e ha iniziato ad armeggiare con i contatori dell’energia dei condomini.

Come dimostra il video diffuso sul web dall’associazione, il presunto addetto Acea, nonostante sia tenuto a mostrare il tesserino di riconoscimento, ha rifiutato di dichiarare il proprio nome agli inquilini che gli chiedevano di identificarsi, affermando di dover eseguire un non meglio specificato “aggiornamento” dei contatori, senza tuttavia aver ricevuto mai alcuna autorizzazione né ad entrare nel palazzo, né a toccare i contatori dei condomini.

Alle proteste dei residenti, l’uomo ha risposto in modo evasivo e quando gli inquilini hanno minacciato di chiamare le forze dell’ordine, il presunto addetto Acea si è allontanato dal palazzo.

“Abbiamo scritto oggi ad Acea affinché avvii una indagine sul caso per verificare se l’uomo fosse effettivamente un dipendente dell’azienda, dando spiegazioni ai cittadini – afferma il presidente Carlo Rienzi – Non è possibile che gli addetti dell’energia si introducano con prepotenza nelle case degli utenti, senza autorizzazione e mettendo in atto pratiche aggressive e violente nei confronti di chi chiede spiegazioni. Alla Procura della Repubblica abbiamo chiesto di aprire una indagine sul caso per le possibili fattispecie di violazione di domicilio, violenza privata e per la possibile tentata truffa, accertando eventuali responsabilità in concorso di Acea se sarà confermato il rapporto lavorativo tra l’uomo e l’azienda o altre ditte appaltatrici di Acea”.