Acea, occupata ex sede Marco Polo Spa.“Raggi scelga Caltagirone o i cittadini”
Protesta del Coordinamento romano Acqua Pubblica: “Azienda Poco trasparente, joint venture con AMA, Eur spa e Mafia Capitale”
“Si scrive acqua si legge democrazia!” gridavano dopo la vittoria referendaria del 2011. A distanza di cinque anni e alla vigilia di un'altra consultazione referendaria, il Coordinamento Romano Acqua Pubblica occupa la sede vuota dell’ex Marco Polo Spa, nata da una joint venture AMA, ACEA e EUR Spa.
“Intendiamo ricordare quel risultato a tutti quelli che non l'hanno rispettato e lo ribadiamo alla Giunta Raggi: scelga se stare con Suez e Caltagirone o con i cittadini e con la prima stella, quella dell'acqua pubblica”, scrive il Coordinamento, che nel frattempo deve fare i conti con l’intervento della Polizia di Stato.
“Proprio Acea SpA è protagonista del grande risiko dei servizi pubblici su scala nazionale – aggiungono- Un'azienda comunale nata durante la giunta di Ernesto Nathan e che oggi, privatizzata e quotata in borsa, mette in campo strategie finanziarie che nulla hanno a che vedere con la gestione di un servizio”. “Tra le operazioni poco trasparenti di Acea – specifica il Coordinamento - proprio quella che riguarda la Marco Polo Spa: una “joint venture” che coivolge anche AMA e EUR spa, che passa per Mafia Capitale e che si perde nell'ombra, lasciando un palazzo vuoto e tante domande scomode, che rischiano di essere scaricate sulla collettività”.
Un’azione di protesta, che gli occupanti dedicano “a chi amministra il Comune di Roma, azionista di maggioranza di Acea SpA, perché è tempo di uscire dal silenzio e passare all'azione a partire dalla piattaforma per la ripubblicizzazione di ACEA”. “Entro oggi attendiamo una risposta chiara sull'apertura di un tavolo di confronto sulle ripubblicizzazioni e sulla piattaforma Acea”, a partire
dalla partecipazione al Consiglio Popolare dell'acqua e della democrazia convocato per le 17.00.
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