Roma

Acri e Cariplo, gli investimenti di Guzzetti che hanno portato alla crisi

Giuseppe Guzzetti, ex presidente dell'Acri e della Fondazione Cariplo, durante il suo mandato per accontentare il Tesoro ha fatto pessimi investimenti e adesso le Casse di risparmio e le Fondazioni sono in crisi. Deludenti anche i risultati di Cariplo, con tre esercizi del suo mandato chiusi in perdita.

Due terzi delle fondazioni riunite in Acri, l'organizzazione che rappresenta le Casse di risparmio e le Fondazioni di origine bancaria, sono così piccole e malmesse da imporre una aggregazione a pena di sparire. Un dato che mette in dubbio l'eredità dell'ex presidente dell'Acri e della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti, che il 27 maggio scorso ha lasciato l'incarico dopo 22 anni.

A essere sotto accusa la scelta di Guzzetti di mettere il patrimonio delle Fondazioni, attraverso l'Acri, al servizio degli aumenti di capitale sociale delle banche partecipate su richiesta del ministero del Tesoro e del governatore della Banca d'Italia di turno che si sono poi dimostrati pessimi investimenti e i miliardi profusi nel ricapitalizzare le banche si sono spesso consumati in borsa. Mentre i progetti di fusione in corso tra Fondazioni rischiano di essere tardivi e inutili, soprattutto se realizzati tra Fondazioni piccole e senza adeguate risorse.

La decisione di condurre la quasi maggioranza delle Fondazioni in Cassa depositi e prestiti cedendo al “diktat” di Tremonti, allora Ministro del Tesoro, che pretese l’ingresso delle Fondazioni nella CDP per recepire in un apposito Regolamento ministeriale quanto statuito dalla Corte costituzionale, è una testimonianza della palese soggiacenza al politico di turno.

In merito ai risultati raggiunti dalla Fondazione Cariplo sul piano strettamente economico- finanziario, nulla ha detto sul fatto che tre degli esercizi del suo mandato si sono chiusi in perdita. Il 2015 per 38,7 milioni di Euro, il 2016 per 30,9 milioni ed il 2018, ultimo esercizio del mandato, per ben 114,9 milioni, con un importo complessivo di perdite di 184,5 milioni.

Dalla lettura dell'ultimo Bilancio della Fondazione Cariplo, sembra di capire che la perdita subita sia fortemente influenzata dal risultato finanziario negativo (-6,8%) di 348 milioni del SIF Questio Alternative Fund — Fund One, in cui è investito il 66% circa del totale degli attivi. La scelta di valutare il SIF a mercato comporta che il risultato degli esercizi sia fortemente influenzato da componenti di ricavo meramente contabili, cui non corrisponde un flusso in entrata di liquidità, che finisce per determinare delle tensioni sulla cassa che costringono la Fondazione ad effettuare prelievi anche in presenza dell'andamento negativo del Fondo con conseguente emersione di minusvalenze da negoziazione.

Questo modo di operare può incidere sulla capacità della Fondazione Cariplo di far fronte agli impegni istituzionali in quanto la potenziale volatilità dei proventi da valutazione e non da negoziazione potrebbe costringere Cariplo ad attingere al Fondo di stabilizzazione delle erogazioni, che è a presidio della continuità dell'attività istituzionale per gli anni a venire. Questo in effetti è avvenuto considerato che tale Fondo si è ridotto da 390 milioni al 31 dicembre 2014 ad 82 milioni al 31 dicembre 2018 per effetto, evidentemente, delle perdite subite.