Roma

Addio a Gianni Battistoni, custode di via Condotti. Tra giacche e cravatte, Kirk Douglas, Richard Gere, Humphrey Bogart e Bill Clinton

di Patrizio J. Macci

Scompare a 85 Battistoni anni l'uomo che ha combattuto per una vita contro il degrado del centro di Roma con il brand antiglobalizzazione

Gianni Battistoni scompare all’età di 85 anni. Storico presidente dell’Associazione Via Condotti, per i romani era il “re delle cravatte”, per il resto del mondo è stato il sovrano dell’eleganza a Roma dal Dopoguerra ad oggi.

Il suo laboratorio artigianale in Via Condotti era una visita obbligata per artisti, scrittori, intellettuali non appena “sbarcavano” all’ombra del Colosseo. Alcuni entravano con i jeans sbiaditi e uscivano rivestiti da capo a piedi. Il suo negozio era un laboratorio di raffinatezza e un luogo dove sviluppare idee e impegno civile per la città, come ha commentato il sindaco Gualtieri. È una delle poche attività imprenditoriali che ha trovato posto in libri e film.

Jude Law a Matt Damon: "Quando saremo a Roma ti comprerò una giacca in un posto fantastico: da Battistoni"

I cinefili attenti ricordano la scena: a un certo punto Jude Law si volta verso Matt Damon: "Quando saremo a Roma ti comprerò una giacca in un posto fantastico: da Battistoni". Il film è del 1999, e lo girò Anthony Minghella, ma Patricia Highsmith scrisse Il talento di mr Ripley nel '55.

Attori e politici in cerca di eleganza

er il suo negozio sono passati attori e politici: da Kirk Douglas e Lauren Bacall a Richard Gere fino al presidente Bill Clinton, senza dimenticare un mito come Humphrey Bogart, che era solito rifugiarsi nella nota boutique per centellinarsi un whisky di nascosto.

Il declino del salotto di Roma con il metrò

Il declino del salotto di Roma era cominciato con l’apertura della fermata della metropolitana in piazza di Spagna e poi del Mc Donald, il salotto della capitale veniva spalancato al pubblico delle periferie, era l’inizio di quello che è divenuto -a suo dire in una delle ultime interviste - “un bunker per le griffe straniere”. Nonostante la globalizzazione, le vendite sul web il suo salotto è rimasto sempre aperto non solo per chi cercava capi raffinati e griffati, ma soprattutto per i cittadini e i politici che spesso tra le sue mura prolungavano discussioni cominciate nel Palazzo e destinate a incidere sul destino del paese.

Una storia d'amore che si è conclusa

Le storie delle vite che contano e destinate ad essere ricordate nelle città sono, in un modo o nell’altro, storie d’amore. Il suo è stato un innamoramento senza fine per la Capitale. E amare una città come Roma significa calarsi nei suoi aspetti più veri e suggestivi e difenderli anche attraverso il proprio lavoro, come ha fatto per oltre mezzo secolo. Per un’epoca che con la sua scomparsa si è definitivamente chiusa.