Roma

Addio alla Dolce vita di Via Veneto. Pingitore: “Strada ormai abbandonata”

Per il drammaturgo servono più eventi e teatri per rilanciare la strada simbolo della movida dell'epoca di Fellini

La “Dolce vita” di via Veneto ormai è il passato. Il presente è solo abbandono e squallore che regnano sulla storica strada. Pier Francesco Pingitore, drammaturgo, regista, sceneggiatore, ricorda una gloriosa via Veneto dove “tutti volevano passeggiare lì per vedere cosa accadesse di notte con i suoi personaggi.

La strada era infatti ricca di grandi alberghi, ma soprattutto di caffè "dove appunto si svolgeva la 'Dolce Vita', prima fra tutti il Cafè de Paris dove si potevano incontrare gli attori, i registi, le dive ma anche le comparse, i mitomani, etc”.

Ormai un'altra epoca. "Ora – dice all'AdnKronos - c'è un solo locale che tiene viva la memoria dell'epoca d'oro della 'Dolce Vita': è l'Harry's Bar. Quando passo per Via Veneto mi si stringe il cuore, la strada è completamente abbandonata. L'idea di rianimarla non sarà certo una impresa facile, quell'epoca forse non tonerà più, ma sarebbe perlomeno auspicabile per superare lo squallore attuale".

Il progetto di riqualificare via Veneto

Per ridare slancio alla via il Comune sta pensando di riqualificare la strada al centro di Roma prevedendo nuovi marciapiedi e una zona con un limite di velocità a 30 chilometri orari, con strisce pedonali rialzate. Ma  "Sarebbe opportuno stimolare la frequentazione della via con eventi culturali, incrementando bar e ristoranti e centri di ritrovo letterari e teatrali, ma sinceramente l'idea di allargare ancor di più i marciapiedi mi lascia perplesso", commenta il regista.

Pingitore ricorda poi il Salone Margherita, dove secondo l'autore televisivo ormai vengono fatti solo concerti di beneficenza. "Dovrebbe intervenire il Comune e chiedere chiarimenti alla Banca d'Italia su cosa intenda fare del teatro: si sta seppellendo una tradizione lunga oltre 100 anni. Il nostro ultimo spettacolo al Salone Margherita c'è stato a febbraio 2020, da allora sembra ridotto a una sorta di occasionale sala parrocchiale dove si fanno ogni tanto concertini di beneficenza. Si vuole davvero buttare via un patrimonio artistico? Abbiamo presentato una domanda per fare uno spettacolo nel periodo che va da novembre a gennaio ma per ora non c'è stata risposta", ha concluso Pingitore.