Roma
“Addio M5S, siete un partito di potere”, Fiumicino: la Velli sbatte la porta
Di Battista, Fico e Paola Taverna nel mirino della consigliera di Fiumicino Fabiola Velli
Da pentastellata della prima ora ha lottato come un leone tra meetup litigiosi e presenze ingombranti e promesse mancate. Poi 5 anni all'opposizione, quindi candidata a sindaco di Fiumicino, uno comune in cui il Movimento 5 Stele alle regionali ha fatto i “numeri veri”. Ora Fabiola Velli, lascia con l'amaro in bocca e quella nausea che accompagna il video dell'addio.
L'ormai ex grillina affida a Facebook la propria rabbia e la propria delusione, nel tentativo di spiegare ai propri elettori le ragioni di un addio non così improvviso come potrebbe apparire: E"ra il 2011 quando ho iniziato in 2 meetup litigiosi, che non si mettevano d'accordo. Sono stata candidata sindaco e consigliere d'opposizione - ricorda Velli - Il gruppo è cresciuto nel frattempo e abbiamo fatto un grande lavoro sul territorio. Siamo stati gli unici a vincere alle regionali, risultati straordinari. Poi nel 2018 mi sono candidato a a sindaco, ritirando la mia candidatura prima dei risultati”.
Quindi, la rottura: “Ciò non è bastato a questo fantomatico staff, che, come il Grande Fratello di Orwell, applicando la regoletta e mi ha detto: 'non hai ottemperato ottemperato al mandato, hai rinunciato e per noi conta come se hai fatto due mandati. È un sistema di crediti e pallini che sembra un videogioco. Ci sono crediti per chi usa Russeau ma non ci sono per chi lavora sul territorio - denuncia - Aggiungiamo che ci sono crediti per il vilalggio Russeau, dove si entra a numero chiuso su prenotazione e se fai una donazione vedi che poi accedi più velocemente. Noi siamo rimasti sul territorio a fare volantinaggio e banchetti, ma quelli che erano insieme a noi non ci sono più".
È una stoccata ai big, alle superstar del Movimento, che la Velli non ha paura di nominare: "Molti sono al Governo, come Paola Taverna, Carla Ruoccco, Fabio Castaldo, Roberto Fico...Di Battista! Erano tutti a Fiumicino nel 2013, ma adesso sono a Montecitorio e sembra che siamo su Marte per quanto sono lontani. Ho tenuto la bocca chiusa per il bene del Movimento, ma ora sono stremata dalla fatica. Ora si svegliano e ci dicono che serve un collegamento sulò territorio. Bene, io vi dico che l'organizzazione territoriale, se viene dall'alto, è destinata a fallire. L'anima dell'M5S viene dal basso, nasce dalla strada. Il partito che si sta creando ha le dinamiche del potere. Chi comanda? Chi decide? Abbiamo un principe ereditario che si circonda di persone non elette, consulenti, consiglieri, responsabili. E Poi responsabili dei territori. Io continuerò a combattere ma adesso tutto sta cambiando e non mi ci riconosco più - conclude amara - A riveder le stelle".