Roma
Adescava uomini in chat e poi li derubava. Sesso, droga e rapine: arrestato
L'uomo adescava e rapinava vittime omossessuale conosciute sul web
Uomini adescati sul web e derubati dopo una notte tra sesso e droga. Fermato M.F., rapinatore 45enne.
L'ultimo "colpo" lo ha visto fuggire con soldi, carte di credito, un pc portatile e l'auto. La vittima un omosessuale individuato in rete su una chat di incontri e con cui ha passato la notte, legato al letto e costretto a consegnare tutto. Il malvivente è stato però identificato dagli investigario grazie ad una doppia traccia: una doppia traccia: quella digitale, grazie alla geo localizzazione del pc, e quella più classica, favorita dallo stesso criminale che, fuggendo con l’auto rapinata, ha urtato alcune macchine parcheggiate. M.F., avendo intuito che la polizia era sulle sue tracce, si era rifugiato in un motel sotto falso nome dove in seguito stato fermato. Gli agenti hanno trovato nella stanza, oltre alle carte di credito rapinate, anche alcune dosi di crack, una bilancia di precisione e 1.400 euro in contanti, probabile provento della sua attività di spacciatore. Durante le fasi successive all’arresto, M.F. è riuscito a scappare rendendosi irreperibile per diverse ore, al termine delle quali è stato rintracciato e condotto a Regina Coeli dagli stessi poliziotti del commissariato Porta Maggiore.
La specializzazione del 45enne, arrestato dalla Polizia di Stato, era adescare in rete gli omosessuali e, dopo una notte di sesso e droga, rapinarli confidando nell’omertà della vittima, dovuta alla vergogna. L’ultima e particolarmente efferata rapina la settimana scorsa: ha individuato la vittima su una chat di incontri e con lui ha passato la notte; al risveglio lo ha costretto a consegnargli soldi, carte di credito, un pc portatile e l’auto. M.F., queste le iniziali del rapinatore, prima di fuggire ha drogato nuovamente il malcapitato e lo ha legato al letto. Gli investigatori del commissariato Porta Maggiore, diretto da Moreno Fernandez, lo hanno identificato seguendo una doppia traccia: quella digitale, grazie alla geo localizzazione del pc, e quella più classica, favorita dallo stesso reo che, fuggendo con l’auto rapinata, ha urtato alcune macchine parcheggiate. M.F., avendo intuito che la polizia era sulle sue tracce, si era rifugiato in un motel sotto falso nome dove in seguito stato fermato. Gli agenti hanno trovato nella stanza, oltre alle carte di credito rapinate, anche alcune dosi di crack, una bilancia di precisione e 1.400 euro in contanti, probabile provento della sua attività di spacciatore. Durante le fasi successive all’arresto, M.F. è riuscito a scappare rendendosi irreperibile per diverse ore, al termine delle quali è stato rintracciato e condotto a Regina Coeli dagli stessi poliziotti del commissariato Porta Maggiore.
Assicurato il 45enne, gli investigatori hanno rivolto la loro attenzione ad un complice che ne aveva favorito la breve latitanza. A finire nel mirino è stato L.F., originario della Puglia, coetaneo del fuggitivo. Quest’ultimo, fingendo di aiutare la polizia nelle ricerche, informava M.F. per non farlo catturare. Gli agenti hanno però posto in evidenza il doppio gioco di L.F., il quale, messo di fronte alle evidenze investigative, non ha potuto far altro che ammettere le reali intenzioni. Al termine della giornata L.F. è stato così arrestato con l’accusa di favoreggiamento.