Afa infernale, dopo 5 settimane di fuoco il Comune presenta il Piano Caldo
Il disastroso ritardo capitolino mette in difficoltà le fasce fragili della popolazione
Persino sul caldo torrido che si sente sulla pelle il Comune riesce ad arrivare tardi. Dopo 5 settimane di afa il Campidoglio ha presentato il Piano Caldo.
Arriva il 3 di agosto la presentazione ufficiale delle offerte del Comune di Roma che permetteranno alle fasce più fragili della popolazione di superare indenni la calura estiva. Non fa niente se è da luglio che la Capitale cuoce sotto ad un sole infernale. Il piano garantirà agli anziani e alle madri con bambini piccoli di poter essere accolti durante gli orari diurni in centri appositi forniti di aria condizionata che permetteranno loro di vincere l'afa. I posti a disposizione passano dai 243 del 2016 a 345, con un +42%. Ottimo, certo, ma forse presentato un po' in ritardo, visto che siamo già in agosto. Oltre il danno la beffa: “Il nostro Piano Caldo è basato su un’attenta e oculata programmazione, affinché non ci si limiti più a rincorrere le emergenze. Per questo abbiamo iniziato a organizzare servizi e strutture con largo anticipo rispetto al passato, per evitare che gli effetti del forte aumento delle temperature ci trovassero impreparati, penalizzando soprattutto le fasce più deboli della popolazione”, ha dichiarato il sindaco Virginia Raggi. Viene il dubbio legittimo che oggi abbia presentato il Piano 2018 e non quello per il 2017, altrimenti non si spiegherebbe la sua affermazione riguardo al “largo anticipo”. Insieme all'assessore alla Persona, Scuola e Comunità Sociale Laura Baldassarre, infatti, Raggi ha trovato il tempo di presentare pubblicamente il piano solo il 3 di agosto, nonostante lo stesso sia stato varato a inizio giugno Un chiarimento arriva con la nota stessa del Comune che spiega come le attività del Piano Caldo siano in realtà cominciate il 10 luglio: rimane quindi la speranza che anziani e famiglie siano stati avvertiti per tempo dai rispettivi Municipi, visto che il Campidoglio si è svegliato con un mese di ritardo.
Il lavoro delle Oasi, è questo il nome delle sedi di soggiorno estivo diurno, si accompagna a quello dei centri convenzionati col Comune che rispondono alle esigenze di anziani autosufficienti o parzialmente autosufficienti e agli adulti in condizione di marginalità, come le ragazze madri. Le persone in difficoltà possono, inoltre, contare sui servizi di mensa sociale e di pasti a domicilio, attivi tutto l'anno.
Durante la presentazione ufficiale, l'assessore Baldassarre ha ricordato come l'attività dei centri, fornisca anche un servizio “umanitario”, accogliendo coloro che altrimenti rischierebbero di trascorrere in solitudine l'estate e mettendo in contatto persone di più generazioni: “Le OASI della Casa di Riposo Roma 3 esemplificano perfettamente l’indirizzo del nostro lavoro e il concetto di comunità solidale. Raccolgono, infatti, persone con un’anagrafe diversissima, all’insegna di un sano spirito intergenerazionale. In questo modo, oltre a erogare un servizio di qualità, forniscono l’opportunità di socializzare e di costruire relazioni, innescando processi virtuosi che resteranno nel tempo”.
Un ottimo programma, insomma, per coloro che siano riusciti a sopravvivere indenni – e senza l'aiuto comunale - a 5 settimane di caldo estremo. Consigliamo vivamente alla giunta di partire già ora col Piano Neve per non ritrovarsi a presentarlo a primavera. “L'inverno sta arrivando” direbbero i protagonisti di una fortunatissima serie della HBO.
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