Affittopoli, scacco ai Centri Sociali. 800 sfratti: attivisti occupano il Comune
Se l'inverno è stato tutt'altro che freddo il fine stagione promette di essere bollente sul fronte sfratti. Se la bomba "affittopoli" è esplosa mediaticamente solo da due settimane è già da oltre un mese che centinaia di associazioni, circoli culturali e spazi sociali sono stati raggiunti dalle lettere del Dipartimento 'Patrimonio sviluppo e valorizzazione' del Comune di Roma: 'Determinazioni dirigenziali' che contengono minacce di sgombero, accuse di morosità, e l'annuncio dell’avvio di procedimenti giudiziari
"Circa ottocento le realtà interessate - spiegano dalla "Rete per il diritto alla città" - Queste lettere non sono certo un invito al dialogo, o un riconoscimento del prezioso ruolo che queste realtà svolgono in quartieri abbandonati e impoveriti dalla crisi, dalla corruzione e dal malgoverno"
"Al contrario, contengono minacce di sgombero, accuse spropositate di morosità, l’avvio di procedimenti giudiziari - aggiungono -. Siamo in una realtà paradossale: per molti anni l’amministrazione capitolina, grazie alla delibera 26/2015, ha riconosciuto il valore sociale di queste esperienze, pur non sostenendole economicamente. Oggi, in tempi di vendita del patrimonio pubblico della città, un’altra delibera, questa volta della Giunta Marino, capovolge la situazione: gli spazi sociali sono un costo di mercato, e vengono accusati di essere morosi. Poco dopo l’invio di queste minacce, esplode la bolla mediatica di 'Affittopoli', e le distinzioni rischiano di saltare: i casi di privilegio, di favoritismo, di clientela da un lato e esperienze che, all’opposto, praticano un uso comune e una gestione virtuosa del patrimonio pubblico, vengono considerati alla stessa maniera. Uno dei tanti paradossi di una città allo sbando. Ma gli spazi sociali sono il tessuto vivo della città. Luoghi dove si pratica la solidarietà, la democrazia radicale, la cultura indipendente. Luoghi che resistono alla crisi, attraversati da migliaia di persone. Luoghi che offrono servizi alla città, senza alcun finanziamento pubblico - prosegue -. Per questa ragione oggi i destinatari di queste lettere hanno occupato il Dipartimento 'Patrimonio sviluppo e valorizzazione' per chiedere un incontro immediato al commissario Tronca e l’apertura di un tavolo di confronto. Le richieste sono semplici e immediate: moratoria giubilare contro gli sfratti e gli sgomberi. Cancellazione immediata delle accuse di morosità".
"Gli spazi sociali continueranno a mobilitarsi nelle prossime settimane, assieme ai movimenti di lotta per il diritto all’abitare, ai lavoratori, ai genitori che si oppongono alla privatizzazione degli asili nido, a tutti coloro che vogliono riprendersi il presente e il futuro di questa città - conclude la nota -. Il 20 febbraio sono annunciate iniziative in tutti i quartieri di Roma. Il 19 Marzo un grande corteo cittadino attraverserà la città, in direzione del Campidoglio. #stospsfrattiesgomberi #moratoriagiubilare".