Roma

Affondato il Flaminio: la Fondazione Nervi boccia il piano dello stadio

Un duro stop sul sogno del Flaminio alla Lazio. Una brusca frenata che arriva direttamente dalla Fondazione Nervi: attacco al vertice Lotito-Gualtieri

Un duro stop sul sogno del Flaminio alla Lazio. Una brusca frenata che arriva direttamente dalla Fondazione Nervi. ''La Fondazione Pier Luigi Nervi Project precisa di non aver contribuito in alcun modo alla proposta della SS Lazio che è stata presentata al sindaco di Roma Roberto Gualtieri''.

Lo afferma in una nota Marco Nervi, Presidente della Fondazione Pier Luigi Nervi Project ed erede di Pier Luigi Nervi. 

Il vertice in Campidoglio

Tutto nasce dal progetto di riqualificazione dello stadio Flaminio presentato dal presidente della Lazio Claudio Lotito al sindaco Roberto Gualtieri in un incontro in Campidoglio lo scorso lunedì 8 luglio. I presenti - Lotito e Gualtieri in primis - hanno forse fatto dei passi affrettati creando una forte frizione con la famiglia Nervi.  ''Si precisa altresì che Elisabetta Margiotta Nervi segretaria generale della Fondazione Pier Luigi Nervi Project non era presente alla suddetta riunione dell'8 luglio né di aver partecipato ad altre eventuali precedenti riunioni''.

Il progetto

''La Fondazione - continua il presidente Marco Nervi - non ha avuto modo di visionare la proposta della SS Lazio, ma l'idea di raddoppiare la capienza dello stadio e realizzare una copertura totale degli spalti sono soluzioni incompatibili con le linee guida del Piano di Conservazione dello Stadio Flaminio al quale la Fondazione ha partecipato attivamente. Tale piano, guidato scientificamente dalla Sapienza e approvato dalla Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, mira a riqualificare e valorizzare il Flaminio per l'uso collettivo senza stravolgerne la struttura originale''.

Lo stop

Le parole della Fondazione non sono vincolanti ma di sicuro hanno un peso importante. Perché fino ad oggi non è mai stato mosso un dito per il Flaminio anche per i pareri della Fondazione. Certo, c'è anche da dire che continuare con la logica del no è un problema che ha portato il Flaminio allo stato in cui versa oggi: una sorta di relitto abbandonato. Senza futuro e senza prospettive. Quindi sarebbe necessario mettersi tutti a tavolino e trovare una quadra importante per evitare lo stallo definitivo di quello che poteva essere un progetto di rilancio vero.