Roma
Al Pd romano non far sapere che i fondi del trasporto sono della Regione
Bocciate alla Camera due mozioni per aumentare il Fondo per bus, tram e metropolitane attribuendolo direttamente a Roma Capitale.
“Possibile che Gualtieri non sappia che il trasporto pubblico locale è competenza della Regione?” Nei giorni scorsi la Camera dei deputati ha bocciato due mozioni, presentate dai deputati Casu, del Pd, e Silvestri, dei 5 stelle, riguardanti il fondo trasporto locale. Da tempo il fondo nazionale trasporti è sottostimato e Roma capitale riceve meno fondi di Milano.
La Regione riceve dal fondo nazionale del Tpl circa 600 milioni l’anno e ne trasferisce al Comune di Roma 240 l’anno. Roma incassa circa 300 mln dalla vendita dei biglietti. Il costo totale del tpl di Roma è di circa 700 milioni l’anno e dunque la differenza di circa 160 milioni viene direttamente dalle casse comunali.
Stessa cosa vale per la Regione Lazio che ottenuto dallo Stato 600 milioni di euro e girati a Roma 240 ha solo 360 milioni per il costo del Tpl di tutti gli enti locali del lazio, tranne Roma, e del Cotral tanto che destina al Tpl parte importante dell’extra gettito sanitario.
Il Pd Casu ha chiesto 1,7 mld in più
Casu chiedeva un aumento di circa 1,7 mld del fondo Nazionale trasporto locale, La mozione presentata da Silvestri, del movimento 5 stelle, chiedeva risorse aggiuntive del fondo tpl a l’attribuzione diretta a Roma Capitale, senza passare per la Regione.
Ambedue le mozioni sono state bocciate e i due parlamentari hanno attaccato a testa bassa la maggioranza rea di lasciare sola Roma. Casu chiedeva una somma troppo elevata nel momento il governo è costretto a fare cassa per 2-3 miliardi vendendo azioni Eni e la mozione di Silvestri non poteva essere approvata perché, a costituzione vigente, la competenza del Tpl è in capo alla Regione e i fondi non possono essere trasferiti direttamente a Roma.
Il Pd Valeriani voleva 100 mln da dare al Comune di Roma
Una identica discussione si è svolta qualche settimana fa alla Pisana, in Consiglio Regionale, durante la discussione di una mozione del consigliere regionale del Pd, Massimiliano Valeriani. Il quale chiedeva, con la sua mozione, di impegnare il Presidente Rocca e l’assessore Ghera a chiedere un aumento del fondo nazionale dei trasporti di 100 milioni da assegnare direttamente al comune di Roma.
Nel presentare i costi del trasporto pubblico di Roma ad un certo punto l’ex assessore Valeriani rivela che di recente il Campidoglio si era rivolto al Ministero delle Finanze per aver direttamente accesso al fondo tpl senza passare attraverso la Regione. Ovviamente il Mef ha risposte picche e lo stesso ex assessore ha ritenuto sbagliata l’iniziativa sul piano formale. Quando ho letto il resoconto stenografico della discussione sono sobbalzato sulla sieda e mi sono chiesto, possibile che il Sindaco Gualtieri, con tutta la pletora di collaboratori e consulenti che ha, non sappia che la competenza del Tpl sta in capo alla Regione? La risposta negativa del Mef era scontata.
L'intesa per bypassare la Regione c'è ma non è stata formalizzata
La questione doveva essere palese al Parlamento, al Consiglio regionale, al Campidoglio e alla politica tutta perché da anni si dibatte su questa problematica.Quando il sindaco di Roma Gianni Alemanno riuscì a far inserire dal centro destra nella legge sul federalismo fiscale, la 42 del 2009, un apposito articolo sui poteri di Roma, che fece di fatto un buco nell’acqua, ottenne l’inserimento, in uno dei decreti legislativi di attuazione della legge, la previsione che Roma Capitale potesse avere accesso diretto al finanziamento del Tpl senza passare attraverso la Regione. Bastò una dichiarazione contraria dell’allora presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, per obbligare il Governo a cambiare la norma e prevedere che “è possibile per Roma accedere direttamente al fondo Trasporti ma solo dopo intesa con la Regione Lazio” (art. 12 c. 3 del dlgs. 61/2012 così come modificato dall’art. 1 del c. 7 del dlgs 51/2013). Altrimenti la Regione avrebbe fatto ricorso alla Corte Costituzionale e lo avrebbe vinto. A quel che mi risulta nessuno dei sindaci di Roma, che si sono succeduti dopo l’entrata in vigore della norma, ha preso carta e penna e chiesta l’intesa formale al Presidente della Regione.
Nessuno dei sindaci di Roma si è mai mosso
Non lo ha fatto Marino, nonostante il suo assessore ai trasporti Improta più volte attaccò Zingaretti su questo argomento, non lo ha fatto la Raggi e non lo ha fatto neanche Gualtieri.